da Foggia
Violentati durante riti satanici organizzati dalla madre, una donna pronta a venderli per cento euro e a consegnarli ai seguaci di una setta: l’orrore per due fratellini di 14 e 11 anni è andato avanti per diverso tempo, fino a quando un’assistente sociale ha raccolto il tragico racconto dell’undicenne. E così è affiorata una storia allucinante di abusi accaduta a Zapponeta, minuscolo centro della provincia di Foggia che conta appena tremila abitanti, dove ieri la polizia ha arrestato tre persone: la madre, un cugino ventunenne dei piccoli e un cliente di 27 anni; un quarto complice, un cittadino albanese, è riuscito a fuggire ed è ricercato: avrebbe comprato per 1500 euro la cugina e l’avrebbe violentata puntandole un coltello alla gola. Denunciato invece il padre dei ragazzini.
Le indagini sono durate due anni. Gli investigatori hanno ricostruito questa tragedia rimasta avvolta nel silenzio e imprigionata tra i muri di quella casa dove la madre si prostituiva e organizzava riti esoterici. I primi sospetti sono spuntati a scuola, quando l’undicenne si è confidato con l’insegnante: ha detto che lo avevano fatto distendere su un letto, attorniato da candele e da persone che pronunciavano frasi incomprensibili. È scattato il primo allarme, è intervenuta l’assistente sociale quindi i fratellini sono stati trasferiti in una casa protetta fuori dalla Puglia. Nello stesso tempo sono state avviate indagini e dagli accertamenti della polizia è venuto fuori che altri abusi sarebbero stati sulla cugina dei due fratellini. La ragazzina nel 2002 fu tolta alla sua famiglia e affidata dal tribunale alla zia e proprio quest’ultima l’avrebbe costretta ad avere rapporti sessuali con un politico, un ex sindaco di un paese della provincia di Foggia. «Io non potevo rifiutare - ha detto la ragazzina - perché vivevo con lei e mi sono sentita obbligata a farlo, La zia mi disse che se non lo facevo avrebbe preso le anime dei miei genitori»». Il politico, un professionista, avrebbe pagato 200 euro e l’avrebbe incontrata in due occasioni.
Le indagini non sono ancora concluse. Gli investigatori sono entrati nella casa dell’orrore, dove hanno sequestrato il materiale utilizzato durante i riti: libri su magia, streghe e incantesimi, oltre a tarocchi e candele. Secondo quanto emerso dalle indagini, i fratellini venivano obbligati dalla madre ad assistere a film pornografici e spesso venivano filmati durante le «prestazioni».
Non è la prima volta che in Puglia affiora lo spettro delle sette sataniche. Era già accaduto nel caso di Nadia Roccia, la ragazza di 19 anni uccisa da due compagne di scuola il 14 marzo del ’98 a Castelluccio dei Sauri. I carabinieri intercettarono una conversazione tra le due assassine che facevano riferimento a Lucifero.
Fonte - Il Giornale, art. di Bepi Castellaneta, 19 Settembre 2008
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