domenica 30 novembre 2008

DONARE IL CASTELLO DI BRACCIANO? TOM CRUISE PENSA A SCIENTOLOGY


Tiene ormai banco più con le sue strampalate dichiarazioni ed iniziative shock che per i suoi film: sembra irriconoscibile Tom Cruise che, ogni girono che passa, ne spara sempre una più grossa. Questa volta la sua fede incrollabile ed inesauribile per Scientology lo porta lontano, molto lontano, praticamente in provincia di Roma nel magico castello sul lago di Bracciano, dove nell’estate del 2006 sposò la bella Kate Holmes. La prossima 'Mission impossible' di Cruise, infatti, sarebbe proprio quella di acquistare il castello che, ovviamente, non è in vendita ma per il bel Tom non sembra questo essere un ostacolo: in qualche modo, fa sapere ai suoi collaboratori, convincerà la famiglia Odescalchi a cederglielo, a qualunque costo.

Secondo il Metropolitan Post, infatti, l’eroe di Top Gun è disposto a tutto pur di strappare le mura del castello dalle mani dei principi Odescalchi, mettendo sul piatto ben 40 milioni di euro. Tutto questo perché? Ma per Scientology, ovvio. Il Castello infatti, secondo i piani di Tom Cruise, non sarà donato alla dolce mogliettina in ricordo delle nozze ma piuttosto verrà trasformato nella succursale italiana di Scientology.

Fonte - LEGGO, 24 novembre 2008

mercoledì 12 novembre 2008

Anonymous trascinata in tribunale

Roma - Dmitriy Guzner, 18enne del New Jersey, si è dichiarato colpevole: accusato di aver partecipato ad un attacco DDoS (Distributed Denial of Service) ai danni dei server della Chiesa di Scientology risalente allo scorso gennaio, ha ammesso la sua responsabilità probabilmente per ottenere uno sconto sulla pena. Che potrebbe arrivare a 18 mesi di reclusione, a cui si sommerebbe una multa da non meno di 37.500 dollari (circa 28mila euro).

L'incriminazione del giovane Guzner è arrivata al termine di una indagine condotta dall'FBI in collaborazione con la task force per i crimini elettronici dei Servizi Segretistatunitensi. Per Guzner si prospetta un processo federale per "hacking di computer", avendo egli "consapevolmente causato la trasmissione di informazioni, codici e comandi con il risultato di aver deliberatamente e senza autorizzazione causato danni influendo sulla integrità e la disponibilità di dati, programmi e apparati di un sistema di computer".

Guzner sarebbe insomma la mente (o una delle menti) dell'attacco dell'inizio dell'annoportato contro i siti della Chiesa di Scientology: tecnicamente in grado di sviluppare gli strumenti necessari, avrebbe messo a disposizione di altri componenti di Anonymous degli script per consentire la realizzazione dell'attacco DDoS, che - secondo quanto da lui ammesso - avrebbe causato danni per un valore compreso tra 30mila e 70mila dollari (22mila e 52mila euro). 
La strategia di disturbo delle attività di Scientology non si era fermata all'attacco in Rete. Telefonate di disturbo, manifestazioni in piazza convocate su Internet avevano dato il via ad una vera e propria guerra condotta a mezzo di hacker e avvocati, culminata nel takeover di alcuni siti e nella rimozione da YouTube di centinaia di video critici dell'attività della Chiesa fondata da Ron Hubbard - video in seguito in massima parte ripristinati.

L'attività di Anonymous in rete si è dimostrata nel corso dei mesi piuttosto controversa e variegata. L'ultimo exploit della crew, la cui paternità è tuttavia ampiamente contestata, sarebbe stato il crack della email personale della candidata alla vicepresidenza degli Stati Uniti, il governatore dell'Alaska Sarah Palin. Secondo altri, ci sarebbero alcuni membri di Anonymous anche dietro un assalto ad alcuni domini dedicati al tema epilessia, potenzialmente in grado di mettere in crisi i visitatori affetti dal grande male con l'introduzione nel layout di immagini pericolose: anche in questo caso, tuttavia, rappresentanti di Anonymous avevano smentito ogni coinvolgimento nella faccenda.

L'incriminazione di Dmitriy Guzner resta probabilmente al momento l'unico procedimento in corso, direttamente riferibile ad Anonymous, avviato in seguito alla protesta dell'organizzazione contro Scientology. Non è chiaro se le indagini dei Servizi Segreti e del FBI siano giunte ad una conclusione, o se proseguano per individuare altri responsabili. Si tratterebbe comunque, in caso di condanna, di un deciso cambio di registro per le attività della crew in rete: e, quasi con certezza, anche di un'arma in più nell'arsenale dei suoi avversari per screditarne l'operato.

Fonte - http://punto-informatico.it/, Luca Annunziata, lunedì 20 ottobre 2008

Bestie di Satana, Paolo Leoni: il processo influenzato da pentiti e falsi testimoni


Le sentenze non hanno mai dimostrato l'esistenza della setta

Ringrazio la Voce d'Italia per l'opportunità che mi è stata concessa. Io sono Paolo Leoni (“Ozzy”), e scrivo dal carcere di Sanremo. Sarebbe inutile dire che sono innocente, perché per la legge italiana sono colpevole “al di là di ogni ragionevole dubbio”, anche se ribadisco la mia totale estraneità ai fatti che mi sono stati contestati. Vorrei fare capire ai lettori che non è facile, ma non mi arrenderò mai. Farò tutti i ricorsi possibili per far emergere il fatto che nel mio caso è stato svolto un processo ingiusto, non equo. Ovviamente non può bastare una sola lettera per evidenziare le varie scorrettezze e ci vorrà del tempo, ma vi posso assicurare (atti alla mano) che molte “certezze” divulgate sono state smentite. Mi riferisco anche alle bufale riportate in più libri scritti ancora prima del processo. In pochi infatti sanno chel'esistenza della setta denominata “Bestie di Satana” non è mai stata dimostrata, e per questo il reato di “associazione per delinquere” è stato escluso in tutte le sedi processuali. Col tempo farò un quadro completo, ma per il momento mi limito alla mia posizione. 

L'opinione pubblica deve sapere che nel dispositivo/ordinanza dei reati contestati, io non risulto né come capo né come leader. Solo nei Tg e in varie trasmissioni vengo definito leader o “frontman”, come qualcuno ha voluto definirmi. Eppure durante il processo è emerso che io ero il leader perché offrivo da bere (essendo stipendiato), per il mio rapporto con le ragazze, perché a 18 anni avevo già la macchina, e per il mio modo di apparire. Sì, in effetti ero l'unico ad avere gli occhi azzurri e i capelli biondi, ero di mole superiore in confronto ad altri. Ma il mio abbigliamento (giubbotto “chiodo”, borchie, tatuaggi, vestiti neri) non era differente da quello di centinaia di altre persone che frequentavo. Mi riferisco aimetallari che da sempre vengono giudicati in modo sbagliato e superficiale da persone che ovviamente sono estranee alla musica metal. Nel mio processo la musica metal viene utilizzata come collante per il satanismo, ma paradossalmente di satanismo nel processo in questione non se ne parla. Strano vero? La prima domanda che vorrei porre è questa: si può definire leader una persona solo perché offriva da bere, per la mole e per i rapporti con le altre ragazze? L'accusa lo ha fatto. Da certi studi approfonditi questi elementi non bastano, ma lasciamo stare. Come ho scritto ci sono molte cose strane e assurde. Definirmi leader è solo una molecola in confronto a svariate discrepanze molto più gravi. 

Per quanto mi riguarda, svariati testimoni hanno dichiarato che io avrei inseguito una persona per ucciderla. L'avrei seguita sotto il tunnel della metropolitana. In Italia il tentato omicidio è un'accusa gravissima: ebbene, quando durante il mio esame ho chiesto di ascoltare il presunto inseguito, la corte l'ha chiamato con l'art. 507 cpp. Una volta interrogato, ha smentito il fatto, attribuendo il ruolo di inseguito ad uno dei “testimoni” che mi stavano accusando,smentendo di fatto quei testimoni definiti “chiave” dall'accusa. Anche la calunnia è un'accusa gravissima, come l'omissione commessa dalla corte su questo argomento. Negli Usa, a quest'ora, se si fosse svolto un processo come nel mio caso, i “pentiti” si troverebbero nel braccio della morte (dipende dallo Stato), oppure con pene molto più elevate. I falsi testimoni sarebbero finiti in carcere oppure avrebbero pagato una cauzione più una multa milionaria. Ma soprattutto la giuria avrebbe valutato tutte le prove, ed avrebbe assolto gli innocenti. In Italia, in teoria, con il minimo dubbio si deve assolvere. 

Io, col tempo, sono sicuro al 100% che farò dubitare anche il più accanito colpevolista. Non mi baso solo sulla mia parola, ma sulle carte processuali, sugli atti separati dalle sentenze ma depositati, sulle prove, sulle ricostruzioni logiche, e non fantasiose come quelle dell'accusa. Sono sicuro di farvi dubitare perché in carcere ci sono i giudici più “colpevolisti” (dei detenuti). Se sono riuscito a far dubitare loro sono sicuro di riuscirci con chiunque. Io dimostrerò la mia innocenza in sede processuale, ma voglio far riflettere voi lettori. Quello che è capitato a me poteva capitare ad altri. Purtroppoesistono i pentiti “di comodo”; non sono pentiti veri, e sempre col tempo vi dimostrerò che non è così assurdo trovarsi rinchiusi in carcere senza aver fatto nulla per meritarlo. Prima di chiudere vorrei porre un'ultima domanda: perché questo caso mediatico non è stato preso in considerazione con tutti i suoi pro e contro? Vi assicuro che i punti di scontro sono centinaia, e non si tratta di piccoli dettagli. Vi saluto, augurandomi che riusciate ad ascoltare differenti versioni.

Fonte - http://www.voceditalia.it/, Paolo Leoni, 12/11/2008