sabato 31 gennaio 2009

Bart promuove Scientology? La Fox si infuria

Nancy Cartwright, voce Usa del piccolo Simpson, fa arrabbiare la Fox con questo messaggio.

Da 20 anni doppiatrice ufficiale del personaggio, la Cartwright fa parte di Scientology dal 1989, e si dice abbia donato dieci milioni di dollari alla chiesa fondata da Ron Hubbard. Nel messaggio, che viene diffuso telefonicamente, si presenta inizialmente come Bart Simpson, con la tipica risata del personaggio, per poi dire che è solo uno scherzo e continuando con varie informazioni su un particolare evento di Scientology che si svolgerà a Hollywood. Ai dirigenti della 20 Century Fox, che produce il programma, la cosa non è piaciuta. Il produttore esecutivo della serie ha dichiarato: "I Simpson non hanno mai pubblicizzato, né mai lo faranno, alcuna filosofia, religione o sistema di credenze che sia più profondo di una barretta al cioccolato." Senza contare poi le questioni legate al copyright.

Il messaggio è stato trovato nella segreteria telefonica da un utente di Youtube, il quale lo ha messo online con un video. Il contenuto è stato poi rimosso per volere della Fox, ma questo è quello che si trova attualmente pubblicato. Il messaggio ha scatenato anche l'ira di molti fan dei Simpson, alcuni dei quali hanno chiesto addirittura che la storica doppiatrice venga licenziata.


Pubblicato da RepubblicaRadioTv

link e filmato visionabili quì - http://trovacinema.repubblica.it/multimedia/curiosita/Bart-promuove-Scientology/4570244/1/1

Il sentiero sacro di Arkeon porta dritto in tribunale

Per la prima volta in Italia, il gruppo con oltre 10.000 adepti finisce in un'aula di Giustizia.

Richiesta di rinvio a giudizio per undici membri del gruppo definito "psicosetta", che aveva sede legale in Bari, ma che agiva indisturbato da oltre 10 anni su tutto il territorio nazionale.
E' la prima volta che in Italia un'organizzazione così numerosa finisce in tribunale. Le accuse sono pesanti: associazione a delinquere finalizzata a truffa, abuso della professione medica, psicologica e psicoterapica, violenza privata, maltrattamento su minori, incapacità procurata da violenza.
L'indagine è scaturita dopo che alcune vittime che si erano rivolte al CeSAP avevano portato la propria sconvolgente testimonianza in trasmissioni televisive*. Arkeon aveva reagito rifacendosi contro le vittime e la stessa Presidente del CeSAP con un fiume di denunce e di richieste di risarcimento milionarie. Ma invano**.
Oggi il PM Bretone della Procura di Bari, dopo due anni di indagini, mette un punto fermo sulla questione. Gli indagati dovranno spiegare alla Giustizia attività per un giro d'affari milionario, realizzato attraverso continue ed elevate richieste economiche fatte ai singoli adepti, pressati a frequentare sempre più seminari per accrescere il proprio "potere personale". A tale scopo, qualcuno di loro sarebbe arrivato persino a sborsare 200 milioni delle vecchie lire.
Secondo l'accusa, il gruppo induceva i propri adepti a credere di aver subìto abusi in età infantile ad opera di pedofili, spesso individuati nell'ambito della propria famiglia, e successivamente proponeva di curarli con esercizi a sfondo sessuale al fine di liberarsi dal trauma subito. Anche alcuni minori sarebbero stati sottoposti ad alcune sconvolgenti condivisioni a sfondo sessuale, e sorprendentemente si registra qualche esimio nome del mondo ecclesiastico tra i sostenitori del metodo, proposto anche come "cura" per l'omosessualità.
Da più parti d'Italia continuano ad arrivare al CeSAP agghiaccianti testimonianze su un caso scottante che farà molto discutere, dove pressioni psicologiche, promesse di guarigioni, teorie sul pedofilo e su abusi sessuali si intrecciano in un meccanismo di corsi a pagamento diffuso in tutta Italia.




*Tutte le mattine Maurizio Costanzo 20-23-27 gennaio 2006

Mi mandariatre 13 ottobre 2006

Striscia la notizia 




Terra 

 

 

** COMUNICARI STAMPA CESAP circa caso Arkeon

http://www.cesap.net/index.php?option=com_content&task=view&id=1169&Itemid=44

 

http://www.cesap.net/index.php?option=com_content&task=view&id=1342&Itemid=44

 

http://www.cesap.net/index.php?option=com_content&task=view&id=1540&Itemid=44

 

 

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CeSAP - Centro Studi Abusi Psicologici ONLUS

www.cesap.net


martedì 20 gennaio 2009

Il lato oscuro della donna


Avvelenatrici, streghe, serial killer: “Io assassina” è un appassionante viaggio nella storia della devianza al femminile, alla scoperta della causa oscura che soggiace al male – donna.

Perché una donna diventa malvagia?

Cosa le fa rinnegare il ruolo di madre e di detentrice di amore e concordia con cui tradizionalmente la società la caratterizza?. A queste e a molte altre domande cerca di rispondere la criminologa Mariarosara Alfieri, offrendoci nel suo libro “Io, assassina” della Iris 4 Edizioni, un viaggio nella storia della devianza al femminile.

Partendo dal misticismo della mitologia, dal simbolismo delle dee e della loro trasposizione nella realtà, passando per il satanismo e i suoi rituali sessuali l’autrice ricostruisce il senso nascosto, la causa oscura dell’origine del male al femminile.

Donne di Satana, ladre, avvelenatrici, streghe, brigantesse, donne della malavita fino alle serial killer: sono le tante protagoniste del volume, tanti tasselli di quell’unico puzzle che è la complessità del mondo femminile, che l’autrice si impegna a spiegare.

Molto di più di un semplice manuale del crimine rosa “Io, assassina” svela con chiarezza l’essenza del delinquere al femminile.

Fonte - Agorà, 19 gennaio 2009

Tossicodipendenza e satanismo: fattori trasversali della devianza giovanile


La devianza costituisce l'esito peggiore di un processo che inizia con la marginalità, rappresenta il polo opposto alla normalità ed indica tutti gli atti contrari alle norme, alle regole, ai modelli o alle aspettative di una data società.

Parlare di devianza giovanile significa parlare di devianza tradizionale, di ragazzi della mafia, della mafiosità senza mafia, di ragazzi stranieri, di ultras e naziskin, del bullismo e del malessere del benessere, tutti con un unico denominatore: i soggetti devianti sono soprattutto adolescenti, poiché l'adolescente vive come un equilibrista fra devianza e normalità. Tra le cause della devianza giovanile si possono annoverare l'appartenenza ad aree di degrado, dove spesso l'unica legge che vige e vale è quella della strada; il gruppo e le sue logiche; il rapporto conflittuale tra adolescente ed agenzie di socializzazione (tra cui la famiglia e la scuola), che può portare ad una mancata acquisizione di norme culturali e di convivenza. Ma tra le cause si possono annoverare anche la noia, il consumismo, la trasgressione, la sfida ed il nichilismo, l'ospite inquietante che secondo Umberto Galimberti si aggira tra i giovani di quest’epoca rendendoli disincantati, disinteressati ed emotivamente analfabeti.

La tossicodipendenza ed il satanismo sono due fattori trasversali delle varie tipologie di devianza.

La dipendenza è quella condizione per cui una persona si trova nell'impossibilità o incapacità di determinare da sola le condizioni della sua vita. Le dipendenze più diffuse tra i giovani sono la dipendenza da sostanze stupefacenti e psicotrope (marijuana, cocaina, eroina, ecstasy ed LSD le più conosciute), la dipendenza dal fumo, da alcol, dal cibo (anoressia, bulimia e obesità psicologica), la dipendenza da gioco (play station, videopoker, scommesse), e le cosiddette new addiction ovvero tutte le dipendenze da tecnologia che sempre più è alla portata dei giovani di tutto il mondo come Internet ed il cellulare. Da citare infine gli anabolizzanti e gli integratori utilizzati nella pratica sportiva rientranti nel cosiddetto doping sportivo o fai-da-te.

Il fenomeno tossicodipendenza può essere considerato sotto diversi aspetti e prospettive, a seconda che il punto di vista sia biomedico, sociologico e/o psicologico. La prospettiva biomedica sostiene che la droga costituirebbe un agente patogeno che, alla pari di un virus, produrrebbe una data patologia; quella sociologica sostiene che il contesto socio-culturale e la famiglia di appartenenza abbiano un ruolo significativo; infine la prospettiva psicologica sposta l'attenzione dalla sostanza alla persona che ne fa uso e ad una possibile manifestazione di un qualche disagio intrapsichico. Tante sono le cause e le motivazioni legate al fenomeno. Una famiglia dove non vi sono regole o ve ne sono troppe accompagnate da una mancanza di comunicazione tra genitori e figli costituiscono le principali cause familiari. Tra le cause amicali, invece, vi è il gruppo e l'adozione di comportamenti devianti frutto di conformismo. L'essere sempre all'altezza, brillanti e socievoli può portare molti ragazzi ad aiutarsi con una qualche sostanza chimica; ed infine la personalità di un soggetto, specie se adolescente e quindi magari fragile, insicuro e alla ricerca di una propria identità.

Il satanismo è un culto che prevede l'adorazione di Satana e la divinazione di se stessi, e che ha avuto un'evoluzione storica dal XVII secolo sino ai nostri giorni. Vi sono varie tipologie di satanismo: razionalista, occultista, acido ed il luciferismo, le più note.

Il satanismo razionalista non crede in Satana come persona ma promuove un percorso arduo fatto di autodisciplina e autocontrollo per raggiungere la saggezza universale.

Quello occultista, invece, crede nell'entità di Satana che può essere invocata e con cui si può entrare in un rapporto diretto.

L'uso di sostanze stupefacenti e psicotrope, le azioni violente e gli abusi psicologi caratterizzano il satanismo acido, dove il culto del diavolo è solo un pretesto per fare altro, appunto.

Il Luciferismo venera Lucifero e rappresenta un satanismo di orientamento manicheo e gnostico.

Una differenza importante da fare è quella tra satanismo degli adulti e satanismo giovanile o selvaggio: il primo è organizzato, censibile e simbolo del malessere del benessere; il secondo è male organizzato, più pericoloso del primo e difficile da censire. La setta è definibile come un'unità sociologica avente un capo spirituale, il quale ha come principali armi il controllo mentale e la manipolazione psicologica; degli adepti che tendono a perdere ogni concezione di se stessi e a sottomettersi alla volontà del capo; delle regole rigide di comportamento ed un forte sentimento di appartenenza al gruppo. Le sette sataniche hanno delle ricorrenze che celebrano, come il 31 ottobre in cui ricorre Capodanno di Satana, simboli come il Pentacolo o il 666, il famoso numero del diavolo, dei luoghi di ritrovo come vecchi casolari di campagna, cimiteri e ville isolate, ed una certa tipologia di musica rock che costituisce il link di reclutamento principale degli adolescenti. Tra le cause e motivazioni del fenomeno vi sono le cosiddette variabili sociali come l'individualismo, la delusione nei confronti della Chiesa Cattolica, il consumismo, l'edonismo ed il materialismo. L'inadeguatezza sociale, l'insicurezza, la bassa autostima, il masochismo e la solitudine sono le principali variabili psicologiche, invece. Tra le altre cause sono da citare un’educazione familiare rigida e delle possibili esperienze di abuso fisico e/o psicologico.

Il dottor Giuseppe Benevento è uno psicologo e psicoterapeuta che lavora presso il Ser.T Servizio di Tossicodipendenza di Matera e che quindi quotidianamente cerca di combattere il fenomeno tossicodipendenza. Dall’intervista che gli ho rivolto è venuta fuori una difficoltà da parte dei ragazzi a riconoscersi come tossicodipendenti per via di un possibile ed inevitabile etichettamento sociale; una prevalenza di soggetti maschi tra l’utenza del Ser.T; l’isolamento sociale, una pubblicità deleteria, una spinta al consumo e agli interessi economici tra le principali cause della tossicodipendenza giovanile; un successo terapeutico non sempre assicurato ed infine l’importanza della prevenzione nelle scuole, dei controlli statali e di una presa di coscienza seria del problema da parte degli organi politici.

L'intervista sul tema “satanismo giovanile” è stata rivolta alla dottoressa Lorita Tinelli, psicologa clinica, grafologa, criminologa, docente e presidente del CESAP Centro Studi Abusi Psicologici, centro che effettua accoglienza, sostegno e consulenza a vittime di culti distruttivi e totalitari e che cerca di combattere la manipolazione psicologica operata dalle sette. La dottoressa sostiene che 5 adolescenti su 10 tra coloro che ha conosciuto si sono avvicinati al campo dell’occulto, ma che sono gli adulti che proseguono il percorso; la voglia di trasgressione dei giovani, come il riferimento a Marylin Manson (noto cantante controverso e simbolo di trasgressione) è la principale causa del fenomeno; la duttilità dei ragazzi e la loro consapevolezza di ciò che vivono o hanno vissuto ed infine l’importanza della sensibilizzazione ed informazione per la prevenzione del problema.

A mio parere oggi la trasgressione vera e propria è la normalità, è l’ancoraggio a dei valori solidi, alla famiglia, agli amici, all’istruzione come preparazione alla vita futura. Senza contare che gli adolescenti protagonisti di questo lavoro rappresentano una piccola fetta di un universo giovanile multi- sfaccettato, colorato e multivariato. Così, accanto a chi va fiero di partecipare ad un rituale satanico, c’è anche chi è orgoglioso di recarsi la domenica a messa; accanto a chi si sente grande per aver bevuto un superalcolico in discoteca, c’è anche chi si ritiene maturo per aver bevuto un bicchiere di succo di frutta, perché deve tornare a casa con la propria auto e ci tiene alla sua vita e a quella degli altri; c’è chi si cala mezza pasticca di ecstasy per “viaggiare”, e chi il viaggio lo fa veramente, magari per studio o con qualche associazione di volontariato per aiutare gli altri ma prima ancora per aiutare se stessi; c’è chi, infine, si uccide perché non ha più stimoli o peggio ancora chi rimane in vita ma è morto dentro, e non sorride mai, pur avendo agi , prestigio, bellezza e salute (malessere del benessere) e chi, sfortunatamente, tutte queste cose non ce le ha perché si ritrova su una sedia a rotelle o è affetto da un male incurabile, ma quello che non perderà mai è il sorriso e l’amore per la vita.

I giovani non devono essere considerati un problema dalla società, ma una grande risorsa per essa e per il suo futuro. Perché i giovani sono la società, quella del presente e quella del futuro.

Fonte - CESAP, Dott.ssa Quattromini Olimpia, Tratto dall'omonima tesi di laurea discussa nell'Ottobre 2008

29/10/2008

C’è crisi, dilagano le psico-sette: le prime vittime sono i manager


New age, suggestioni millenaristiche, religione fai-da-te, incertezza economica. La miscela in cui prosperano le «psico-sette» è questa, e dà alla testa alle persone. Le più fragili, certo, ma non necessariamente le meno attrezzate culturalmente e socialmente.

Il fenomeno delle psico-sette è in crescita costante negli ultimi anni, e in Lombardia raggiunge numeri da record. Le psico-sette sono gruppi che, dietro la facciata di corsi «full immersion» di autostima o di benessere psicofisico, nascondono la realtà di abusi psicologici, e a volte anche fisici, e il malcelato obiettivo di truffare e derubare gli adepti, privandoli della loro dignità e truffandoli. La novità sorprendente è che, secondo i centri d’aiuto, la vittima-tipo è un uomo, giovane (29 anni), laureato, professionista (architetto, avvocato, ingegnere).
Sorprendenti anche le modalità di «reclutamento»: sempre più spesso i potenziali obiettivi vengono individuati nell’ambito di corsi di formazione professionale, o comunque in ambito lavorativo, e poi contattati al di fuori dell’ufficio o dello studio, e attirati nella setta, in un vortice dal quale difficilmente riescono a uscire con le loro forze.
Dal quel momento inizia l’incubo. Un incubo che fa leva sull’isolamento dell’adepto, e su seminari incentrati su tecniche più o meno desunte dalla psicologia ufficiale. I corsi a mille euro al giorno, nei fine settimana, in luoghi isolati, e i «livelli» da salire in questi presunti «livelli» di conoscenza e autocontrollo.
La soggezione psicologica si realizza mediante una sorta di «lavaggio del cervello», che induce falsi ricordi (abusi infantili o maltrattamenti) che hanno l’obiettivo di separare la vittima dalla sua famiglia e dal contesto relazionale quotidiano, per relegarla in una condizione di dipendenza assoluta.
Il Cesap, Centro studi abusi psicologici, ha ricevuto più di 4mila richieste di aiuto in un anno, 3200 da amici e familiari di persone che hanno subìto violenze e soprusi. La Lombardia è la regione con la maggior diffusione di questi fenomeni: 230 richieste di aiuto nell’ultimo anno di dati, in 200 casi pervenute da familiari e amici. La religione, il satanismo, le virtù taumaturgiche non hanno più l’esclusiva. Spiega il presidente del Cesap, Lorita Tinelli: «All’inizio c’è un vero e proprio bombardamento d’affetto e di attenzioni, l’ambiente non viene percepito come un pericolo». E cadono le difese: «Si tratta di tecniche apprese in modo confuso da culture e discipline diverse, un sincretismo di tecniche e dottrine filosofiche che pretendono di porre l’individuo al centro del cosmo, “dio di se stesso”, con la promessa di migliorare il rendimento psicofisico e il benessere. Nei momenti di crisi economica questi fenomeni crescono».
A quel punto la frequenza di questi pseudo percorsi di formazione spirituale viene vissuta come un’esigenza imprescindibile, da pagare con migliaia di euro a settimana. Il proselitismo è selvaggio. Chi cade nella rete cambia visibilmente il suo modo di esprimersi e di stare con gli altri. Si scontra con i propri cari. Questa è la prima spia. E in genere sono loro che chiedono aiuto, salvandolo (a volte) dalla rovina, economica e mentale. Per punire i responsabili una sola strada: l’abuso della professione psicologica.

Fonte - Il Giornale, art. di Alberto Giannoni, 7 gennaio 2009