mercoledì 30 aprile 2008

Il lato oscuro delle Nuove Religiosità


di Enrico Baccarini

CITTA’ DEL VATICANO - Lo studio dei Nuovi Movimenti Religiosi ha, nel corso degli ultimi decenni, impresso una forte spinta a quel processo conoscitivo delle realtà devianti dalla vera dottrina cattolica e in cui gli elementi che costituiscono il messaggio salvifico e di amore proprio del cristianesimo vengono progressivamente negati per lasciare spazio a visioni sincretistiche e relativistiche della religiosità. La sociologia e la psicologia che studiano questi movimenti valutano che le “nuove religiosità” coinvolgano nel mondo tra i quattrocento e i cinquecento milioni di persone divise in circa diecimila sette. Osservando le tecniche di reclutamento utilizzate da questi movimenti ci accorgiamo come, nel tempo, vi sia stato un sottile processo di affinamento attraverso l’impiego delle armi della seduzione. Non si assisterà mai all’uso del metodo coercitivo fuori dal gruppo stesso, precedentemente invece molto forte, ma assisteremo altresì all’utilizzo di tecniche come quella del love bombing al fine di ‘adescare’ un soggetto potenzialmente interessato. Ciò che la setta compie sul nuovo adepto è cercare fin da subito il suo consenso, la sua approvazione e stima, il suo coinvolgimento attivo nelle tematiche da loro sottilmente approcciate così da poter oltrepassare quel varco interpersonale di diffidenza e distacco proprio di ogni soggettività. Uno dei limiti che maggiormente fanno cascare in queste trappole mentali è il fatto che sovente determinati soggetti si aspettano di incontrare in questi nuovi movimenti religiosi un elemento propagandistico suppletivo alla propria cultura religiosa. Tali ambiti costituiscono, però, soltanto una parte del ben vasto panorama tematico utilizzato da questi movimenti. L’elemento forgiante è costituito dal fulcro ‘dottrinale’ e ‘sapienziale' del movimento stesso, e dalla tematica che costituisce l’elemento primario e fondante del ragionamento interno al gruppo. Esistono numerose aree su cui poter spaziare le proprie disamine, troviamo ad esempio:


Temi etici - Alcuni movimenti settari si presentano come difensori dell'etica, della morale o del buon costume.

Temi ecologici - Possiamo ritrovare movimenti che predicano l'isolamento dalle attività contemporanee e dalla vita economica nonché il ritorno ad un modo di vivere semplice e privo di tecnologia.

Temi medici - Non sono pochi i movimenti che sostengono la curabilità di malattie per cui la diagnosi medica è estremamente riservata o per cui non esistono rimedi o cure atte a riportare il soggetto ad uno stato di salute ottimale. Sovente si ‘completa’ o sostituisce la medicina tradizionale con cure palliative, confondendo omeopatia e fitoterapia.

Temi culturali - Possiamo imbatterci in realtà in cui vengono proposte conferenze, incontri e cicli di formazione sui più disparati temi culturali.

Temi educativi - Alcuni di questi movimenti sono collegati a scuole private che propongono insegnamenti di supporto, correzione, avanzamento.

Temi riguardanti la trasformazione personale - Non sono pochi i movimenti che utilizzano correnti filosofiche asiatiche o vere e proprie scuole ‘pseudo-psicologiche’ per offrire un miglioramento interiore del soggetto.

Temi collegati al fiorire della sessualità.


Affianco alle tematiche si associano le modalità e gli strumenti attraverso cui tale ‘conoscenza’ viene proposta al soggetto. Spesso ci troviamo a ricevere un volantino per strada, o magari attraverso le consegne porta a porta. Non mancano pubblicità o riviste che riprendono tali temi, come anche vere e proprie conferenze o cicli di formazione. La costellazione di modalità attraverso cui una setta può irretire e coinvolgere un soggetto sono davvero numerose, e sarebbe inutile elencarle tutte, ci basti comprendere che ogni sistema in grado di creare un ponte tra il postulante e il soggetto nonché di creare un minimo rapporto empatico tale da non condurlo a evitare il dialogo, costituisce un primo passo per il processo di inglobazione all’interno del nuovo sistema religioso o di credenze. Tale dinamica è stata quindi scissa nelle sue componenti principali al fine di poter comprendere i diversi e differenti processi, interni al soggetto/vittima, che lo avrebbero condotto entro le spire del movimento. Nel corso degli anni si è proceduto inoltre ad identificare alcune fasi fondamentali nel processo di ‘affiliazione’, momenti differenti che implicano un sempre maggiore grado di accomodamento nella psiche individuale del neo aderente. Non resta che riprendere le parole di Giovanni evangelista: "Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L'anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre" (1Gv 22-24 ). Dunque, fate attenzione e tenete gli occhi aperti, ben guardandovi dai falsi profeti dei nostri tempi.


Fonte - PETRUS, Aprile 2008

mercoledì 23 aprile 2008

PERSONE SCOMPARSE: IN ITALIA SONO 23.545


In Italia si cercano 23.545 persone comunemente definite scomparse. Le denunce complessivamente sono 74.712 ma 51.166 persone sono rientrate in famiglia dopo le denunce. Sono i dati diffusi dal commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, Rino Monaco, che ha tenuto al Viminale con il ministro dell'Interno Giuliano Amato, una conferenza stampa. Delle 23.545 persone scomparse, 7.890 sono italiani maggiorenni, 1.757 italiani minorenni, 5.935 stranieri maggiorenni e 7.963 stranieri minorenni. A questi vanno sommate 2.161 persone scomprse all'estero: 100 italini maggiorenni, 11 italiani minorenni, 1.504 stranieri maggiorenni, 546 stranieri minorenni. Monaco ha fornito inoltre le cifre relative alla sottrazione di minore da parte di uno dei due genitori: 136 nella fascia d 0 a 10 anni. Tredici sono invece i minori vittime di azioni delittuose e fra queste c'e' Emanuela Orlandi e Angela celentano. I minori scomparsi e ritrovatio cadaveri sono stati 8 e fra questi i fratelli Pappalardi di Gravina in Puglia. Un dato emerge in maniera macabra: in Italia ci sono 467 cadaveri non identificati "ospitati" nei vari istituti di medicina legale. Per Giuliano Amato in materia di persone scomparse "siamo all'anno zero, piu' qualche mese", perche' una legge specifica doveva essere fatta e non c'e' stato il tempo. "Speriamo - ha concluso - che questa legislatura duri cinque anni cosi' il Parlamento avra' tempo per fare una legge sulle persone scomparse". Tra le tante inziative auspicate dal commissario straordinario c'e' la creazione di un sito Internet dedicato, accertamenti sul Dna, l'utilizzo di apparati elettronici per rintrattacciare le persone a rischio, la costituzione di una banca dati delle persone scomparse, l'inserimento dei dati biometrici sulla crta d'identita', l'istituzione di un numero verde.

Fonte - La Repubblica, 22 Aprile 2008


In Italia 23.545 persone scomparse: ministro Interno: bisogna intervenire

ROMA - Sono 23.545 le persone scomparse in Italia, di cui circa 10 mila minorenni. Il dato è stato fornito in una conferenza stampa dal commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, Rino Monaco. "E' necessaria - ha commentato il ministro dell'Interno, Giuliano Amato - una nuova legislazione per affinare la capacità dello Stato di intervenire su questo problema".

Fonte - ANSA, 22 Aprile 2008

martedì 22 aprile 2008

Conferenza, "I Testimoni di Geova, infromarsi per Valutare"


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Fruttivendolo con le stimmate, la Chiesa apre un'indagine


"MIRACOLO" A MACCHIA

Una ecchimosi sulla spalla (il segno della croce portata in spalla), episodi di estasi in lingua aramaica (sarebbe direttamente Gesù a parlargli), per anni la comunità è riuscita a custodire il segreto di Giulio Massa
Il suo non è più un segreto custodito da pochi intimi. Giulio Massa, 38 anni, è a dir poco incredulo nel leggere l'articolo pubblicato ieri da "La Stampa", che ripercorre le tappe della sua vita dal 2002, quando dopo un pellegrinaggio, gli comparvero le prime stimmate. E' riuscito per sei anni a nascondere questo mistero, protetto anche dalla comunità di Macchia, una frazione di Montercorvino Rovella.
Un omone dalla faccia buona, barba non folta ed una croce di legno al collo, unico simbolo ostentato della sua fede, che preferisce non parlare, in quanto vincolato al silenzio dalle autorità ecclesiastiche a cui esprime rispetto ed obbedienza. Ma la Curia salernitana il suo caso lo conosce. L'arcivescovo Gerardo Pierro, secondo indiscrezioni, avrebbe infatti affidato al vicario generale della diocesi, don Marcello de Maio, il compito di portare avanti una indagine sugli strani fenomeni di cui molti parlano: le stimmate che emanano odore di viola, una ecchimosi sulla spalla (il segno della croce portata in spalla), episodi di estasi in lingua aramaica (sarebbe direttamente Gesù a parlargli).
De Maio avrebbe ultimato la sua relazione, che avrebbe inviato anche ad altre diocesi campane e naturalmente alla congregazione per le cause dei Santi, in Vaticano. Massa però non parla. Intorno a lui c'è un velo d'omertà che lo protegge da curiosi ed intrusi. Tutti lo conoscono a Macchia, ma nessuno racconta di Giulio perchè nessuno avrebbe dovuto sapere di quei segni nascosti da un paio di guanti blu a mezzo dito e dei fatti inspiegabili che accadono intorno a lui e nella sua casa.
Quei segreti violati potrebbero mettere a repentaglio la tranquillità della sua famiglia, di sua moglie Lucia, dei suoi due bambini, un maschietto di pochi mesi ed una femminuccia di 8 anni. Non vuole e non può essere trasformato in un fenomeno da baraccone, Giulio, che gestisce un negozio di ortofrutta nella piazza del paese e che, di fronte all'inaspettato clamore mediatico, ha chiamato subito il suo padre spirituale, Luigi Maione, parroco di Ogliastro Cilento, per chiedere cosa fare.
E' stato lui a seguirlo in questo periodo e a filmare i suoi episodi di estasi, documentati in circa 150 videocassette. Dal 2005, come riportato dal quotidiano torinese, si associano anche le lacrimazioni: una statua della Madonna di Medjugorje, una immagine di Padre Pio, una stampa con il cuore misericordioso di Gesù. Il fruttivendolo Massa, nelle more che il Vaticano appuri la sua condizione, è tenuto al silenzio più stretto, ma può tenere una sorta di catechesi, cenacoli nelle chiese del suo paese e di Cava de' Tirreni, in particolare il giovedì, con i suoi commenti al mistero del Rosario.

Fonte - La città di Salerno, 22 Aprile 2008

Sette anni di reclusione per 'Mamma Ebe'

La 'santona' romagnola riceveva i pazienti e li trattava con psicofarmaci e acqua benedetta per liberarli dai loro dolori fisici e psicologici. Il Pm aveva chiesto 10 anni

FORLI' (10 apr. 2008) - Sette anni di reclusione per 'Mamma Ebe', all'anagrafe Gigliola Giorgini, 74 anni, la 'santona' che nella sua villa di Carpineta, nel cesenate, riceveva i pazienti e li trattava con
psicofarmaci e acqua benedetta per liberarli dai loro mali fisici e psicologici.
Il pm Filippo Santangelo, che aveva depositato una memoria di 380 pagine per ripercorrere le accuse, nella requisitoria ne aveva chiesti dieci. Per gli altri 15 imputati, con vari ruoli nell'organizzazione, pene da sei anni (per il medico Mauro Martelli, 50 anni, che prescriveva le ricette e che è stato anche sospeso dalla professione per la stessa durata) fino all'assoluzione per prescrizione dei reati.
Undici in tutto le condanne, per complessivi 37 anni e mezzo, che nessuno per ora sconterà; i difensori hanno preannunciato appello. La sentenza - che in serata dopo un'ora di camera di consiglio, sette udienze e quasi un anno di processo al Tribunale di Forlì ha confermato sostanzialmente il quadro
presentato dalla pubblica accusa - riconosce i reati di truffa ed esercizio abusivo della professione medica, con l' aggravante dell'associazione a delinquere.
All'Ausl cesenate, parte civile, é stato riconosciuto il risarcimento danni, più la rifusione delle spese, per 35.000 euro. 'Mamma Ebe' non era presente alla sentenza; intanto la sua villa-studio a San Baronto (Pistoia), dove da qualche anno aveva trasferito il quartier generale dei 'pellegrinaggi della speranza', da ieri a quanto si è appreso é sotto confisca. Per il marito della santona, Gabriele Casotto, di oltre vent'anni più giovane, la corte presieduta da Orazio Pescatore ha deciso la trasmissione degli atti al Pm per valutare la sua posizione sull'ipotesi di ricettazione di medicinali e anabolizzanti. 'Ebe' Giorgini, bolognese di nascita, si era presentata a gennaio in Tribunale, confermando di aver fatto applicazioni con le mani ai 'pazienti', tra cui secondo le indagini anche bambini, e di aver impartito la 'benedizione di San Michele Arcangelo', ma di non aver mai prescritto ricette o farmaci. "Non so nulla", aveva poi aggiunto sulla provenienza di un miliardo di vecchie lire trovato sul suo conto.
La donna - fondatrice dell"Opera di Gesù Misericordiosò, un mix tra religione e medicina, cura del corpo e dello spirito - era finita in carcere nel gennaio 2002 ed era stata nuovamente arrestata due anni dopo dalla Polizia romagnola nella sua abitazione-studio toscana.
Ma i primi guai con la giustizia risalgono al 1980. La sua figura ispirò anche un film al regista Carlo Lizzani, che lo presentò nell'85 alla Mostra del Cinema di Venezia. Secondo le indagini i 'pazienti' venivano trattati con gli psicofarmaci e, indotti in soggezione, per poter essere curati 'efficacemente' dovevano privarsi dei propri beni e darli alla 'guaritrice'. Il suo staff manteneva attivo tutto l'apparato: chi metteva a disposizione locali e abitazioni (una sede fu scoperta anche a Morlupo, in provincia di Roma), chi trasportava le persone negli ambulatori, chi acquistava farmaci (rivenduti a prezzo maggiorato perché 'benedetti' da Mamma Ebe), chi seguiva gli aspetti economici e i beni immobiliari, chi si occupava di organizzare riti spirituali.

http://www.emilianet.it/
10/04/2008

Il fruttivendolo con le stimmate


In paese una folla di secuaci: «E' lui il nuovo Padre Pio»
RAFFAELLO MASCI - INVIATO A MONTECORVINO (Salerno)
Tutto dice che potrebbe essere il padre Pio del XXI secolo: da sei anni ha le stimmate che emanano odore di viola, va in estasi e parla in aramaico, in Quaresima soffre la passione di Gesù sul suo corpo, in casa ha immagini sacre che lacrimano, e al suo seguito comincia a formarsi una piccola folla di fedeli. Eppure Giulio Massa, lo «stimmatizzato di Montecorvino» è l’opposto di ciò che si può immaginare: un uomo giovane (38 anni), struttura da rugbista, jeans e camicia a quadretti, un bel viso sereno con un velo di barba, stretta di mano decisa, un sorriso solare, una passione per la cucina che coltiva preparando manicaretti di cui tutto il paese parla. Non è un religioso, non ha incarichi parrocchiali né appartiene a gruppi ecclesiali. Ha, invece, un grande negozio di alimentari e frutta nella frazione Macchia di Montecorvino, in provincia di Salerno, e lo gestisce insieme con la moglie Lucia, bellezza mediterranea, bruna e con gli occhi azzurri. La coppia ha due bambini: una femmina di sei anni e un maschietto di otto mesi.

Non c’è nulla in lui, insomma, che faccia pensare a qualcosa di particolare. Tuttavia Giulio, a iniziare dalla Quaresima del 2002, è una persona toccata da una eccezionalità forte, addirittura sovvertitrice: «Dio lo ha scelto come segno», o almeno così dicono quelli che gli stanno vicino e che conoscono la sua vicenda. Lui non parla, in quanto vincolato al silenzio dalle autorità ecclesiastiche a cui esprime rispetto e obbedienza. In paese, però, la storia la sanno tutti, lui è una persona riservata ma trasparente: indossa dei guantini ginnici per nascondere ferite di cui tutti conoscono la natura. E’ così nota la sua condizione a Montecorvino che lui stesso ci scherza su: «E’ lei la mia vescova» dice, presentando la ragazza del bar vicino al suo negozio, e che gli versa un’acqua tonica.

La sua storia, che ricostruiamo attraverso testimoni oculari e dirette, inizia la Quaresima di sei anni fa. Sul suo corpo, nell’arco di qualche settimana, cominciano ad apparire quei segni evidenti che siamo soliti chiamare stimmate: le «cinque piaghe del Signore», più una forte ecchimosi sulla spalla destra (ipoteticamente il segno della Croce trascinata fino al Calvario). L’approccio di Giulio e della moglie - persone allora religiose ma senza particolare zelo - è il più razionale: vanno da un dermatologo. Ma dopo qualche giorno inizia un nuovo fenomeno: Giulio ha delle estasi che durano in genere una decina di minuti, durante le quali parla prima in una lingua ignota e, poi in italiano. Gli psichiatri, che nel frattempo si sono associati al consulto medico, non riscontrano in lui patologie note. Ma dato che durante le estasi gli parla (o gli parlerebbe) nientemeno che Gesù, la cosa prende subito un’altra piega. A questo punto nella vita di Giulio entra don Luigi Maione, parroco di Ogliastro Cilento, e prete esperto della materia che ormai si appalesa come soprannaturale. Don Luigi inizia a seguire Giulio e anche a registrare le sue estasi con una telecamera (a oggi sono circa 150 quelle documentate). Gli esperti vaticani cui il sacerdote sottopone le registrazioni non hanno dubbi: durante le estasi Giulio parla in aramaico, la lingua di Gesù, e poi traduce in italiano lo stesso testo.

Dal 2005 a questi fenomeni si associano anche le lacrimazioni: di una statua della Madonna di Medjugorje, di una immagine di padre Pio, di una stampa che rappresenta il Cuore misericordioso di Gesù. Infine c’è un crocifisso da tavolo che trasuda olio e sale in continuazione. «Durante la settimana santa - raccontano in paese - è stato un vero massacro: Giulio ha vissuto nella sua carne la passione del Signore».

Gerardo Pierro, arcivescovo metropolita di Salerno, frena: «Questo ragazzo - dice - forse mi è stato presentato una volta, in un contesto pubblico, ma non l’ho mai voluto incontrare personalmente. Ho preferito affidare l’indagine a un mio collaboratore che sta raccogliendo un dossier. Ho solo consigliato di fare riferimento agli esperti della congregazione per le cause dei santi, in Vaticano, che sono esperti nel discernere fenomeni di questo genere. So bene - aggiunge il prelato - che il confine tra la patologia psichiatrica e il soprannaturale è spesso labile. Quindi io non voglio dire nulla, finché questa indagine non sarà conclusa».

Secondo una fonte molto attendibile, l’incaricato che l’arcivescovo ha investito dell’indagine sarebbe il vicario generale della diocesi, Marcello De Majo, il quale poco prima di Pasqua avrebbe prodotto una relazione e ne avrebbe messo a parte non solo la sua diocesi ma anche «altre diocesi campane», in quanto il «fenomeno Giulio» travalica i confini della sua parrocchia. Anche se lo «stimmatizzato» è vincolato al silenzio può tenere una sorta di catechesi «e così - racconta - faccio dei cenacoli in alcune chiese, qui e a Cava de’ Tirreni. Il giovedì ci riuniamo per l’adorazione del Santissimo, recitiamo la corona alla Madonna e io faccio un breve commento a ogni mistero del Rosario. E poi vivo sereno, mi occupo della mia famiglia, del mio lavoro. Il giovedì pomeriggio e la domenica, quando il negozio è chiuso, mi dedico al Signore. Quanto a tutto il resto, io mi rimetto all’autorità del vescovo, e faccio quello che lui mi dice».

Fonte - La Stampa, 21 Aprile 2007

"L'Italia è piena di Maghi, Cialtroni e Falsi Guaritori", intervista di Massimo Polidoro


"Sul numero ora in edicola del settimanale “Vero” (n. 16 del 18 aprile) compare una mia lunga intervista a firma di Cristina Pozzoli. Si parla di insolito, delle credenze degli italiani, delle esperienze del CICAP e di misteri di vario tipo."

Fonte - www.massimopolidoro.com

The 2008 International Conference - Twenty Years and More: Research into Minority Religions, New Religious Movements and 'the New Spirituality'

The 2008 International Conference
Twenty Years and More: Research into Minority Religions, New Religious Movements and 'the New Spirituality'


CYBERPROCEEDINGS
  • Twenty Years of Studies of New Religious Movements: Autohagiography or Post-Mortem?, by Massimo Introvigne
  • The Black Hebrews of Dimona, An Afro-American community in Israel, by Enrico Girmenia
  • At the End of the Kami Way: a Closed Door. Traces of an Esoteric Shîntō in the First Part of the Kojiki and Possible Influence in the Genesis of New Attractive Japanese Religious Movements, by Antonio Soro
  • The Role of Nature, Deities and Ancestors in Constructing Religious Identity in Contemporary Druidry, by Michael T. Cooper
  • Free Masonry and Religion in Paris: How to Cast a Glance Upon Preconceived Ideas, by Jean-Pierre Laurant
  • Plurality and Religion in Transition Society: The Case of the Czech Republic, by David Václavík
  • The Baha’i Faith and Wicca - a comparison of Relevance in two emerging religions, by Lil Abdo
  • The Italian Pentecostal movement: a brief historical background and future prospects, by Alessandro Iovino
  • The Revival of Religiosity and the Influence on Marriage and Children, by Irene Briones
  • Forty Years of the Institute for the Study of American Religion, by J. Gordon Melton
  • On Being Raised in and Leaving the Exclusive Brethren: Resonances in Adulthood, by Jill Mytton
  • The Rise and Fall of a Public Witch Hunt: Changing Media Attitudes to New Religious Movements Since 1988, by Suzanne Evans
  • The Shamanic Story – a Georgian Example, by Michael Berman

lunedì 21 aprile 2008

Convegno a Bologna lancia l'allarme sul proliferare di maghi e sette in Italia


Maghi, guru, stregoni stanno invadendo l’Italia. Spesso con l’obiettivo di allontanare le persone da una vita normale. Questo il grido d’allarme lanciato a Bologna nel corso del convegno “Religioni, filosofie, sette”, promosso da Conferenza episcopale regionale, Facoltà teologica dell’Emilia Romagna, Gris, Istituto “Veritatis Splendor”, Fondazione “Dignitatis Humanae” e Associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII”. “Ogni giorno” racconta don Aldo Buonaiuto responsabile del Telefono verde “anti sette occulte”, fondato nel 2002 da don Oreste Benzi, “riceviamo decine di chiamate da ogni parte d’Italia. Da noi arrivano soprattutto i genitori alla ricerca di soluzioni per i figli che improvvisamente cambiano comportamento nel modo di parlare, di vestire, nelle amicizie. Le vittime delle sette sono in genere giovani che hanno grandi problemi di relazione e che vivono nella solitudine. Oppure adulti con problemi economici e di salute, che corrono ovunque cercando le risposte alla propria disperazione. E si illudono di trovarle nei gruppi pseudo–religiosi, che danno tuttavia soluzioni false e spesso al limite dell’illecito”. Mons. Luigi Negri, vescovo di San Marino-Montefeltro ricorda che negli ultimi anni sulle sette “si è peccato di provincialismo riducendo il fenomeno a un fatto di costume o psicologico e smarrendo quindi il quadro globale”. Da parte sua il vescovo di Piacenza-Bobbio Gianni Ambrosio ricorda che quella delle sette “è una sfida pastorale importante perché esse possono attecchire solo se trovano un terreno preparato. Dobbiamo curare gli aspetti culturali, sociali e religiosi per far sì che non ci sia un terreno propizio per il diffondersi di certi fenomeni”. (Da Bologna, Stefano Andrini: per la Radio Vaticana)

Fonte: http://www.oecumene.radiovaticana.org/i ... p?c=199862

CATTURATI DALLE SETTE - Avvenire 17/4/2008

Così agiscono quelle «mani occulte»
DA BOLOGNA

Per tormentare le loro vittime le «mani occulte» riescono ad infiltrarsi in qualsiasi ambiente. È questa la tesi, documentata, del libro «Le mani occulte, viaggio nel mondo del satanismo» (edito da Città Nuova) di don Aldo Buonaiuto. Tante le storie che la confermano. Come quella di M.
L’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è stata contatta per questo caso nel 2003. Durante la scuola media M. viene segnalata dal Tribunale dei minori come caso di particolare disagio. Viene allontanata dalla famiglia e inserita in un istituto. Ma non accetta la nuova realtà dimostrando evidenti segni di ribellione. Dopo diversi anni entra finalmente in una casa famiglia. In questo nuovo contesto la ragazza si apre e racconta che negli anni della scuola è oggetto di plagio da parte di un insegnante che la introduce negli ambienti di riti satanici dove, come vittima sacrificale, subisce ripetute forme di inaudita violenza. Rimane incinta e partorisce un bambino. Gli esponenti della setta, allora le giurano che non la renderanno mai più libera.
Da qui il suo sofferto silenzio per tanti anni e il suo grave malessere. Grazie al Tribunale dei Minori la ragazza e il bambino rimangono in un luogo segreto dove M. potrà recuperare il suo equilibrio psicofisico. Oggi è una buona madre e con il suo bambino si è integrata nel nuovo ambiente. Ma le «mani occulte continuano a cercare entrambi. È una storia che conferma come ci sia un grande bisogno di ascolto: molti lamentano che quando parlano di queste cose non sono creduti. Ma il grido disperato di chi ha ancora il coraggio di parlare e denunciare certi fatti intollerabili «ci spinge» ricorda l’associazione «a non arrenderci, a dare voce ai poveri di questo mondo perché si tratta di gente spogliata di tutto, dalla dignità al rispetto, fino alle minime condizioni di sopravvivenza psicofisica e materiale».
Stefano Andrini

CATTURATI DALLE SETTE - Avvenire 17/4/2008


LE SFIDE DI OGGI
A Bologna le storie di chi è finito in reti dannose ma anche il modo per uscirne. Un telefono raccoglie, 24 ore su 24, le richieste d’aiuto
Catturati dalle sette «Urgenza pastorale»

I vescovi Ambrosio e Negri, con don Aldo Bonaiuto ieri alla giornata di studio sul fascino pericoloso che maghi, stregoni e guru esercitano soprattutto sui giovani e le persone più fragili

Maghi, guru, stregoni stanno in­vadendo l’Italia allontanando le persone da una vita normale e finendo spesso per distruggerle. Questo il grido d’allarme lanciato ieri a Bologna nel corso del convegno "Religioni, filo­sofie, sette» promosso dalla Conferenza episcopale regionale, Facoltà teologica dell’Emilia Romagna, Gris, Istituto Veri­tatis Splendor, Fondazione «Dignitatis Humanae» e Associazione «Comunità Papa Giovanni XXIII». Al centro dei lavo­ri l’esperienza del telefono verde «anti sette occulte» (800 228866) fondato nel 2002 da don Oreste Benzi. «Da quel momento – racconta il respon­sabile del servizio don Aldo Buonaiuto – il telefono, attivo 24 ore su 24, non ha mai smesso di squillare. Ogni giorno ricevia­mo decine di chiamate da ogni parte d’I­talia. In questi anni abbiamo accompa­gnato 1800 casi. Abbiamo così scoperto un fenomeno dilagante: quello delle set­te occulte che possiamo definire diabo­liche perché tendono ad allontanare l’in­dividuo dalla società, dall’ambiente vi­tale, dagli affetti, da una vita normale». «Da noi – prosegue – arrivano soprattut­to i genitori alla ricerca di soluzioni per i figli che improvvisamente cambiano comportamento nel modo di parlare, di vestire, nelle amicizie. Sono ragazzi che hanno voglia di avventurarsi nella sug­gestione. La scintilla, quasi sempre, scat­ta con l’invito di un adulto che propone il coinvolgimento in mondi che sembra­no caratterizzati dal gioco e dal diverti­mento ma che in realtà si rivelano tun­nel infernali». Don Buonaiuto traccia anche l’identikit delle vittime delle sette. «Sono in genere giovani che hanno grandi problemi di re­lazione e che vivono nella solitudine. Op­pure adulti con problemi economici e di salute, che corrono ovunque cercando le risposte alla propria disperazione».
In questa escalation due fenomeni ap­paiono più preoccupanti di altri. Le psi­cosette che, sotto la maschera del be­nessere fisico e psicologico, rivelano un volto crudele che manipola e schiavizza la persona. O le sette che propongono la cultura dell’orrore e del macabro come i gruppi satanici dediti alla stregoneria e al­la magia nera. «Sono pericolosissime – conclude don Buonaiuto – perché esal­tano il male facendolo passare per un be­ne. Si inizia proponendo ai ragazzi di in­contrarsi nei cimiteri. Si finisce per coin­volgerli nel vilipendio di cadaveri e nei furti di ostie consacrate. Il tutto accom­pagnato dalla somministrazione di stu­pefacenti. Sono realtà animate da un principio anticristiano che abusano del sacro e del suo linguaggio per scopi terribili".
Ma come può porsi la Chiesa di fronte a questi fenomeni? Mons.Luigi Negri, vescovo di San Marino-Montefeltro, non ha dubbi. «Le sette – dice – sono la più grande sfida che il cattolicesimo ri­ceve dal contesto della vita sociale, so­prattutto dei giovani. Studiare questo fe­nomeno, che è molto vasto, complesso e a tratti contraddittorio ci serve per ca­pire l’identità dell’avvenimento della fe­de e quindi la necessità di rinnovarne la professione nel mondo. D’altra parte ci rende coscienti del terribile attacco che di generazione in generazione lo spirito del male compie nei confronti della fe­de. Di fronte a questo fenomeno mi sem­bra che negli ultimi anni si sia peccato un po’ di provincialismo. Si è ridotto il feno­meno a un fatto di costume o psicologi­co smarrendo il quadro globale. La Chie­sa può vincere questa sfida: ma occorre che i cristiani prendano coscienza di que­sta realtà e della loro diversità rispetto al­le sette».
Da parte sua il vescovo di Piacenza-Bob­bio, Gianni Ambrosio ricorda che quella delle sette «è una sfida pastorale impor­tante perché esse possono attecchire so­lo se trovano un terreno preparato. A que­sto dobbiamo prestare molta attenzio­ne: e curare gli aspetti culturali, sociali e religiosi per far sì che non ci sia un terre­no propizio per il diffondersi di certi fe­nomeni. In questa prospettiva la strada dell’educazione è importante: per mo­strare che il punto di forza di certi grup­pi (la presentazione della vita troppo semplice e accomodante) è in realtà un punto di debolezza. Farlo conoscere è un punto cruciale del cammino formativo».
da Bologna, Stefano ANDRINI

lunedì 14 aprile 2008

Esce “Religioni e sette nel mondo” dedicato a Chiesa e Massoneria

SEGNALAZIONI

Dedicato a “Chiesa cattolica e Massoneria” il primo volume della nuova edizione della rivista Religioni e Sette nel mondo

Roma (Agenzia Fides) - Qual è la posizione che la Chiesa cattolica ha nei riguardi della Massoneria e di coloro che, pur essendo battezzati, sono iscritti a questa associazione? Un tempo si parlava di scomunica e oggi? Qual è la nozione di Dio professata dalla Massoneria? È compatibile con la fede cristiana in Dio creatore e provvidente? In Dio che è Gesù Cristo, che è Salvatore? Temi ancora oggi molto roventi e di importanza decisiva. Il volume “Chiesa cattolica e Massoneria” inaugura la nuova serie della rivista “Religioni e sette nel mondo”, che nasce dalla fusione di “Sette e religioni”, edito da ESD, e di “Religioni e sette nel mondo”, un tempo edito dal GRIS. GRIS sta indicare Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa, la sua sede centrale è a Bologna, ed ha sedi distaccate in molte città italiane. ESD indica le Edizioni Studio Domenicano, Direttore Padre Giorgio Carbone O.P. In questo primo numero vengono riportate alcune delle relazioni presentate al convegno «Chiesa Cattolica e massoneria» che si è svolto a Roma l’1 marzo 2007 presso la Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura-Seraphicum, cui sono stati aggiunti altri contributi richiesti e anche l’intervento che il Gran Maestro della Gran Loggia Regolare d’Italia, Prof. Fabio Venzi, ha avuto modo di tenere durante il Convegno nella parte riservata al dibattito tra relatori e partecipanti. Per ulteriori informazioni: ESD Tel. 051.582034 - Fax . 051.331583 E-mail: esd@esd-domenicani.it (S.L.) (Agenzia Fides 3/4/2008; righe 16, parole 241)


Fonte: http://www.fides.org/aree/news/newsdet. ... 62&lan=ita

Immagine

Dal retro copertina:
Qual è la posizione che la Chiesa Cattolica ha nei riguardi della massoneria e di coloro che, pur essendo battezzati, sono iscritti a questa associazione? E oggi? Qual è la nozione di Dio professata dalla Massoneria? È compatibile con la fede cristiana in Dio creatore e provvidente? In Dio che è GesùCristo, che è Salvatore?

Temi ancora oggi molto roventi e di importanza decisiva.

Il presente volume inaugura anche la nuova serie della rivista “Religioni e sette nel mondo”, che nasce dalla fusione di “Sette e Religioni”, edito da ESD, e di “Religioni e sette nel mondo”, un tempo edito dal GRIS.

domenica 13 aprile 2008

Violenze e orge nel ranch dei poligami - È la «Chiesa Fondamentalista di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni»


ELDORADO (Texas) - Ragazzine che subiscono abusi sessuali e costrette a unirsi in matrimonio a uomini adulti peraltro già sposati con diverse altre donne. Una storia inquietante che ha per sfondo un ranch del Texas abitato da una setta di mormoni fondamentalisti e poligami. La setta, che nulla ha a che fare con la Chiesa mormone ufficiale - che nel 1980 ha rifiutato la poligamia - si chiama Chiesa Fondamentalista di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni ed è stata fondata da Warren Jeffs, attualmente in prigione per stupro. Da qualche giorno lo Yearning For Zion Ranch - una tenuta nel deserto di 6,8 chilometri quadrati vicino alla piccola città di Eldorado - è oggetto di blitz da parte delle autorità texane, che finora hanno prelevato e affidato alla custodia legale dello Stato 416 minori. Circa 140 donne hanno invece lasciato volontariamente il ranch.
LETTO DELLE ORGE - Nell'ultimo sopralluogo è stato trovato un letto in uno degli edifici della tenuta, una sorta di tempio bianco: lì secondo gli inquirenti i membri della setta consumerebbero rapporti sessuali con le loro partner, spesso minorenni. Gran parte delle ragazzine che vivono nel luogo sono incinte - ha spiegato la polizia - e i bambini sono stati affidati ai servizi sociali perché considerati a rischio di abusi psichici e sessuali. Per molti di loro è stato impossibile risalire ai genitori biologici. Nel ranch, dove sono stati trovati anche diversi sotterranei e stanze segrete, i matrimoni forzati e gli abusi sessuali ai danni di minorenni sono «un modello e una pratica diffusi», si legge nei documenti depositati dagli investigatori presso la corte distrettuale. All'origine del blitz le telefonate-denuncia - in forma anonima - di una ragazza di 16 anni che vive nella tenuta e che, in lacrime, ha raccontato di aver subìto violenze sessuali e di essere stata obbligata a sposare un uomo di 50 anni, il ricercato Dale Barlow, che ha già altre sei mogli.

PESTAGGI - All'epoca dei fatti la giovane aveva 15 anni e la legge del Texas impedisce alle ragazze minori di 16 anni di sposarsi senza l'approvazione dei genitori. Ha raccontato di avere avuto un figlio, che ora ha otto mesi, e ha detto di essere di nuovo incinta. Lui la picchiava colpendola al torace e la soffocava sotto lo sguardo di donne, probabilmente le altre mogli, che tenevano in braccio suo figlio. Più volte la ragazza aveva pensato di fuggire dal ranch dove queste pratiche sarebbero all'ordine del giorno e riguardano non solo ragazze ma anche ragazzi (addestrati per diventare a loro volta i futuri violentatori). I bambini vengono privati del cibo e rinchiusi negli armadi come forma di disciplina. Lei aveva paura e ha deciso di vuotare il sacco sull'inferno quotidiano vissuto nel ranch e che nessuno all'esterno, fino al blitz di questi giorni, osava immaginare. Due gli uomini arrestati: uno per inquinamento delle prove, l'altro per aver intralciato l'operato di un pubblico ufficiale. I leader della setta, attraverso i loro avvocati, hanno chiesto all'autorità giudiziaria di fermare le indagini per insufficienza di prove.

LA CHIESA - La Fundamentalist Church of Jesus Christ of Latter Day Saints (FLDS) è stata fondata nel 1935 da due mormoni scomunicati, John Yates Barlow e Joseph White Musser. Tra i seguaci c'era Roulon Jeffs, che aveva 22 mogli e 60 figli, e dal figlio Warren Steed Jeffs, l'attuale leader nato nel 1956, che ha circa 40 mogli e 56 figli. La Chiesa ha sede in Hildale, nello Utah, e nella città gemella di Colorado City, in Arizona. I seguaci negli Usa sono migliaia - si parla di 6/8 mila o addirittura 11mila - ed esiste anche una piccola comunità a Bountiful, in Canada. Gli adepti praticano la poligamia e sono spesso accusati di matrimoni con minorenni. Jeffs avrebbe anche proibito ai suoi fedeli ogni sorta di possibile distrazione, come la televisione, Internet, i videogiochi.


Fonte - Il Corriere della Sera, 10 Aprile 2008

giovedì 10 aprile 2008

Tempi lunghi per l’approvazione degli Statuti Neocatecumenali


Monsignor Clemens: "Non mi sono mai espresso in proposito". C'è chi parla di‘pressioni’ del Cammino ma il Papa non si lascia intimidire

di Gianluca Barile

CITTA’ DEL VATICANO - “Non ho mai rilasciato alcun commento sui tempi relativi all'approvazione degli Statuti Neocatecumenali”. La precisazione è di Monsignor Josef Clemens, Segretario del Pontificio Consiglio per i Laici, il Dicastero vaticano preposto al riconoscimento ufficiale dei nuovi movimenti religiosi. Al prelato, interpellato telefonicamente da un collaboratore di 'Petrus', erano state attribuite erroneamente - e ce ne scusiamo - delle dichiarazioni che sembravano una doccia fredda sulla testa di Kiko Arguello, Carmen Hernandez e Don Mario Pezzi (tutti e tre nella foto con Benedetto XVI), gli iniziatori del Cammino che divide ormai da anni la Chiesa cattolica tra favorevoli e contrari, tra ‘falchi’ e ‘colombe’, tra chi considera questo vastissimo gruppo di fedeli ’una salutare ventata di aria fresca dello Spirito Santo’ e chi, invece, ‘una setta con una propria liturgia e una propria interpretazione - errata - delle Scritture’. Fatto sta che l’approvazione ‘ad experimentum’ degli Statuti del Cammino Neocatecumenale, dopo i 5 anni fissati da Giovanni Paolo II, è scaduta da 10 mesi senza alcuna ‘fumata bianca’ per Arguello e i suoi collaboratori e ciò, fanno notare Oltretevere, lascia pensare che i tempi siano sempre più lunghi. Benedetto XVI, infatti, non ha ritenuto ancora di dare il ‘via libera’ al riconoscimento ufficiale del Cammino - i cui rapporti con il Vaticano hanno conosciuto diverse volte momenti di tensione sia dagli anni ’90 - in attesa che lo stesso adegui la Liturgia alle direttive impartite dal Cardinale Francis Arinze, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, con una Lettera del 1° Dicembre 2005 in cui si legge: “Nella celebrazione della Santa Messa il Cammino Neocatecumenale accetterà e seguirà i libri liturgici approvati dalla Chiesa senza omettere né aggiungere nulla. Questo è il principio base. Seguire i libri approvati, non aggiungere e non sottrarre. La Domenica è il giorno del Signore: il Santo Padre decide che per il Cammino Neocatecumenale, almeno una Domenica al mese, le comunità devono partecipare alla Santa Messa della Comunità parrocchiale. Per le altre tre settimane, il Cammino Neocatecumenale in ogni diocesi sia in dialogo con il vescovo diocesano. Le ammonizioni previe alle letture si possono fare a condizione che siano brevi. Anche durante l’omelia, pronunciata sempre dal sacerdote o dal diacono, si può fare qualche intervento occasionale che sia breve e che non abbia apparenza di essere l’omelia. Anche questo si può accettare. Poi, per lo scambio della pace: si concede che il Cammino Neocatecumenale possa usufruire dell’indulto già concesso, cioè di fare lo scambio della pace prima dell’offertorio fino ad ulteriori disposizioni. E poi sul modo di ricevere la Santa Comunione: si dà al Cammino Neocatecumenale un periodo di transizione, non più di due anni, per passare dal modo invalso nelle loro comunità di ricevere la Comunione, per esempio, seduti, con l’uso di una mensa addobbata posta al centro della Chiesa, invece dell’altare dedicato; passare da questo al modo normale per tutta la Chiesa di ricevere la Santa Comunione. Ciò significa che il Cammino Neocatecumenale deve camminare verso il modo previsto nei libri liturgici per la distribuzione del Corpo e del Sangue di Cristo. Infine, il Cammino Neocatecumenale deve utilizzare anche le altre preghiere Eucaristiche contenute nel messale e non solo la seconda preghiera Eucaristica. La sintesi di tutto questo è che il Cammino, nella celebrazione della Santa Messa, seguirà i libri liturgici approvati, tenendo conto delle specificazioni appena pronunciate”. Lo stesso Benedetto XVI, nel 2006, pochi mesi dopo la lettera di Arinze, aveva ‘fraternamente ammonito’ il Cammino Neocatecumenale ad attenersi alla Liturgia di Santa Romana Chiesa durante un incontro con 200 Famiglie del Movimento missionarie in tutto il mondo: “L’importanza della Liturgia e in particolare della Santa Messa nell’evangelizzazione, è stata a più riprese posta in evidenza dai miei predecessori e la vostra lunga esperienza può bene confermare come la centralità del mistero di Cristo, celebrato nei riti liturgici, costituisce una via privilegiata e indispensabile per costruire comunità cristiane vive e perseveranti. (…) Proprio per aiutare il Cammino Neocatecumenale a rendere ancora più incisiva la propria azione evangelizzatrice in comunione con tutto il popolo di Dio, di recente, la Congregazione per il culto divino e la disciplina dei Sacramenti, vi ha impartito, a mio nome, alcune norme concernenti la celebrazione Eucaristica. Dopo il periodo di esperienza che aveva concesso il Servo di Dio, Giovanni Paolo II, sono certo che queste norme, che riprendono quanto è previsto nei libri liturgici approvati dalla Chiesa, saranno da voi attentamente osservate”. Come accennavamo in precedenza, non sono mai mancati i momenti di tensione tra la Santa Sede e il Cammino Neocatecumenale nella persona di Kiko Arguello. Questi - accusato dai suoi critici addirittura di dipingere il proprio volto al posto di quello di Cristo nelle icone religiose, di tenere e autorizzare omelie da parte di laici durante la Messa, di impugnare talvolta una sorta di bastone pastorale pur non essendo insignito della dignità episcopale, di dare interpretazioni sbagliate delle Scritture, di consentire l’amministrazione della Comunione in modo non conforme - sin dal 2007 ha dato pubblicamente per avvenuta l’approvazione definitiva, e non più in via sperimentale, degli Statuti, passo obbligato per essere riconosciuti come Movimento religioso dal Vaticano. Il Cammino Neocatecumenale, dunque, dovrà attendere ancora - e necessariamente adeguarsi alle direttive del Papa in materia di Liturgia - per ottenere il marchio di riconoscimento pontificio. Intanto, lo scorso 29 Marzo, Kiko Arguello, affiancato da Carmen Hernandez e da Don Mario Pezzi, ha riunito 9 nove Cardinali, 170 tra Vescovi e Arcivescovi e 54 rettori di Seminari ‘Redemptoris Mater’ per l’inaugurazione di una Cappella per l’Adorazione Eucaristica perpetua sul Monte delle Beatitudini. La cerimonia di inaugurazione è stata presieduta da Monsignor Michel Sabbah, Patriarca latino di Gerusalemme, da Vescovi dei vari riti, dal Custode della Terra Santa, Padre Pierbattista Pizzaballa, e dal Nunzio Apostolico, Monsignor Antonio Franco. In un comunicato finale, riportato da “Avvenire”, i Vescovi e Arcivescovi presenti all’incontro riconoscono “con gratitudine che, tra le numerose grazie concesse dallo Spirito Santo alla Chiesa del nostro tempo, il Cammino Neocatecumenale rappresenta con il suo itinerario di iniziazione cristiana un carisma potente per rafforzare lo slancio missionario”. Il carisma che “sorge dalla rigenerazione battesimale”, ricorda il testo, può “dare una risposta alla situazione drammatica della scristianizzazione dell’Europa”. Secondo i presuli, l’avvenire del Cammino dipenderà per gran parte dall’amore paterno con il quale i Vescovi “accoglieranno questo carisma”, accompagneranno “da vicino i seminari Redemptoris Mater” e incoraggeranno “le famiglie tanto preziose delle Comunità Neocatecumenali”. Ma se una parte del Clero ha plaudito a questa e ad altre iniziative del Cammino, c’è chi in Vaticano ha storto il naso ed ha avuto l’impressione che qualcuno, tra i Neocatecumenali, abbia voluto ingaggiare una sorta di ‘braccio di ferro’ con Benedetto XVI o, in ogni caso, con gli Uffici della Curia (Pontificio Consiglio per i Laici e Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti) preposti ad esprimere parere favorevole per l’approvazione degli Statuti (fermo restando che l’ultima parola spetta sempre al Papa). Per l’esattezza, una domanda circola con insistenza tra i Sacri Palazzi: ‘Quale messaggio in codice ha voluto lanciare Kiko?’.



Fonte - Petrus, 9 Aprile 2008

mercoledì 9 aprile 2008

SERVIZIO ANTI SETTE OCCULTE




Servizio Antisette Occulte
nasce nel 2002
dall'esigenza di attivarsi nella lotta contro il dilagante fenomeno delle sette occulte, che creano vittime e nuove forme di schiavitù nella nostra società.

Fin dall'inizio della sua attività, il servizio fu interpellato da numerose persone rimaste coinvolte da gruppi satanici e da questo primo grido nacque l'esigenza di attivare un Numero Verde Nazionale chiamato "Antisette occulte". Così dall'Ottobre del 2002, data di attivazione del numero verde, l'Associazione riceve circa 10 telefonate al giorno, e negli ultimi anni è stato registrato un incremento del 12% delle chiamate. L'80% delle chiamate riguarda persone disperate alla ricerca dei propri figli e di giovani e adulti addescati e perseguitati dal mondo dell'occulto e delle sette.

Attorno al numero verde, grazie alla presenza di numerosi volontari, si è costituito un centro di ascolto in grado di dare speranza e accompagnamento anche spirituale alle persone coinvolte, oltre che avanzare precise segnalazioni alle Forze di Polizia qualora il caso lo richieda.

Il Servizio "Anti sette occulte" inoltre è impegnato in una continua opera di sensibilizzazione, promuovendo una corretta informazione e formazione riguardo alle multiformi fenomenologie dell'occulto. Numerosi sono stati gli incontri pubblici, dibattiti radio televisivi, incontri nelle scuole, nelle parrocchie a cui le persone impegnate in questo settore hanno partecipato; rilevante è anche l'azione di sensibilizzazione attraverso articoli su quotidiani, settimanali ecc. Nel 2005 Don Aldo Buonaiuto, animatore del servizio Antisette occulte ha pubblicato un libro "Le mani occulte- viaggio nel mondo del satanismo" edito da Città Nuova.

Il Servizio Anti sette occulte collabora dal novembre 2006 con la Polizia di Stato nel gruppo di indagine denominato S.A.S.(Squadra Anti Sette).

Numero Verde Antisette nazionale:


Per informazioni:

Servizio Anti Sette Occulte
Animatore generale: don Aldo Buonaiuto
telefono: 335 6596512
e-mail: antisette@apg23.org

Santoni e guru: Bologna la più colpita.Sono le donne le vittime predilette


In un anno, tra il 2006 e 2007, il numero verde anti sette occulte si e' occupato di 148 casi in regione, con un aumento pari al 30%. Sotto le due Torri sono state 32 le telefonate di aiuto. Raggirate, nel 64% dei casi, donne tra i 30 e i 60 anni.

Bologna, 7 aprile 2008 - Sette, stregoni e divinita' pagane: in Emilia-Romagna sono piu' diffuse di quanto si crede. Dal dicembre del 2006 (quando e' stato istituito) a tutto il 2007, il numero verde anti sette occulte si e' occupato di 148 casi in regione. Tra questi, compaiono guru che vantano poteri magici e stregoni che si rifanno a riti pagani, ma ci sono anche le piu' temute sette sataniste: quasi tutte attive a fini di lucro; e, nella maggior parte dei casi, quando si verificano, i raggiri colpiscono donne adulte.

A lanciare l'allarme sulla diffusione del fenomeno e' il settimanale della Curia bolognese, "Avvenire Bologna Sette". Si tratta di un numero in crescita, scrive il settimanale, dato che il dato e' cresciuto del 30% soltanto da quando e' attiva la squadra anti-sette della Polizia, creata ad hoc nel dicembre 2006.
Anche se neanche una provincia dell'Emilia-Romagna e' indenne dal proliferare di maghi e santoni, le piu' colpite sono Bologna e Rimini.

Nel dettaglio, dei 148 casi raccolti dal numero verde, 32 sono di Bologna, 31 a Rimini, 23 a Modena, 17 a Forli', 16 a Ravenna, 10 a Reggio Emilia, otto a Parma, cinque a Ferrara e tre a Piacenza. A rivolgersi al numero verde (a gestirlo e' don Aldo Bonaiuto, dell'associazione Papa Giovanni XXIII di don Oreste Benzi) sono soprattutto donne, che hanno chiamato nel 64% dei casi. Per la maggior parte, tra i 30 e 60 anni (64%), ma anche sotto i 30 (22%) e sopra i 60 (14%). Le piu' diffuse (49%) sono le "psicosette", cioe' quei gruppi, scrive il settimanale della Curia, che "attraverso dottrine pseudoreligiose e sincretistiche tendono a manipolare ed assoggettare mentalmente le persone".
Meno diffuse (15%) sono le "sette pseudoreligiose e pseudocristiane", piu' note come sette "new age".

Nel panorama delle sette e delle altre aggregazioni esoteriche diffuse in Emilia-Romagna, ci sono poi anche le "sette sataniste": non troppo diffuse ma decisamente "le piu' pericolose" in assoluto scrive il settimanale "Avvenire-Bologna Sette": ricorrono nel 12% dei 148 casi segnalati in Emilia-Romagna in un anno al numero verde antisette.
Il 10% delle segnalazioni riguarda invece i "gruppi magici", che sono "legati a guru che dicono di poter prevedere il futuro, guarire malattie, procurare o sventare disgrazie".
Seguono (8%) i gruppi "esoterici", ossia quelli che "pretendono di far acquisire poteri eccezionali attraverso l'iniziazione a dottrine, specie orientali". Infine, nel 3% dei casi le segnalazioni riguardavano la "stregoneria", una "forma di magia piu' antica che si rifa' a riti pagani e vorrebbe evocare spiriti malvagi o divinita' pagane".

A unificare quasi tutte le diverse tipologie di formazioni magiche e pseudoreligiose e' il fine di lucro, scrive il settimanale della Curia bolognese, ma "a volte si tratta anche di patologie mentali". A finire vittime di queste sette sono persone di tutti i ceti sociali e culturali: nella maggioranza ci "cascano" gli adulti (52%) ma la percentuale e' molto alta (42%) anche tra i giovani. Tra i due sessi, il piu' colpito e' quello femminile (56%).
Mercoledi' prossimo (16 aprile) a Bologna se ne parlera' del corso di un convegno dal titolo "Religioni, filosofie, sette", organizzato dalla Conferenza episcopale e dalla Facolta' Teologica dell'Emilia-Romagna, in collaborazione con la Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro, GRIS, Associazione Comunita' Papa Giovanni XXIII, e Fondazione Dignitatis Humanae.
Appuntamento in piazzale Bacchelli 4 alla sede della Facolta' Teologica dell'Emilia-Romagna, dalle 16 alle 19.

Fonte - Il Resto del Carlino, 7 Aprile 2008

Satanismo, dai riti nei cimiteri ai sabba su Internet


(Retrospettiva giornalistica)

500mila gli adepti in Italia. Sempre più in voga i riti collettivi virtuali. Negli ultimi anni si e' diffuso molto il satanismo privato in Rete. Su internet compaiono piu' di 700 siti satanisti, che sostengono che il monitor del computer abbia in se' la forza magica del cosmo e che il cavo telefonico sia il veicolo migliore per ottenere da satana potere e privilegi.

Dai riti nei cimiteri ai sabba su internet: le sette sataniche hanno una base comune, anche se da setta a setta cambia la sostanza. E negli ultimi anni si e' diffuso molto il satanismo privato in Rete.

E' sempre piu' in voga perche' permette, tramite alcune semplici parole-chiave, di accedere a siti on line in cui si puo' partecipare a riti collettivi 'virtuali'. E' un sistema molto usato anche dai pedofili perche' garantisce l'anonimato.

Su internet compaiono piu' di 700 siti satanisti, che sostengono che il monitor del computer abbia in se' la forza magica del cosmo e che il cavo telefonico sia il veicolo migliore per ottenere da satana potere e privilegi.

Esistono poi newsgroup, motori di ricerca e forum contenenti incitamenti alla pedofilia, al suicidio e all'omicidio, in alcuni casi adirittura al cannibalismo. La Rete viene utilizzata dalle sette non solo per diffondere le loro dottrine , ma anche contenuti illegali, esortazioni alla violenza.

Alcune sono 'personal web page' gestite a livello amatoriale, altre, celano vere e proprie organizzazioni criminali, spesso mascherate sotto il nominativo di associazioni di volontariato, palestre e centri di benessere, e 'chiese' istituzionalizzate, di area satanica.

"Un fenomeno - dice Marco Strano, psicologo della Polizia postale e delle comunicazioni- quantitativamente nemmeno paragonabile alla realta' statunitense, che conta decine di migliaia di siti, o, per restare in Europa, inglese e tedesca, ma comunque preoccupante soprattutto per le sue potenziali capacita' di reclutamento".

Il motivo e' facile da spiegare: "fino a qualche anno fa, entrare in contatto con certi ambienti era difficilissimo per i non iniziati; adesso basta digitare una parola chiave su un qualsiasi motore di ricerca per avere migliaia di indirizzi".

Il popolo dei cybernauti interessati a questo tipo di tematiche e' "eterogeneo, culturalmente e anagraficamente, ma la fascia piu' ampia e' quella dei giovani compresi tra i 13-14 anni e i 17-18 anni, che spesso si avvicina al satanismo sulla scia di un interesse per un certo tipo di musica.

A correre i pericoli maggiori sono i soggetti piu' a rischio, quelli dotati di minori strumenti culturali, che cercano di sopperire alla mancanza di un potere reale con l'esercizio di un potere tanto piu' ricco di fascino perche' soprannaturale.


Fonte - Rai, 16 Luglio 2004

Italia, boom delle sette sataniche: sono ottomila per 600mila adepti


(Retrospettiva giornalistica)

La polizia: «Indagini complesse, manca la normativa adeguata»
ROMA
In Italia le sette sataniche sono circa ottomila, con oltre 600mila adepti, «cui si aggiungono migliaia di nuovi culti e forme di religiosità legate a figure carismatiche». È Poliziamoderna, il periodico ufficiale della Polizia di Stato, a fare il punto sul fenomeno. «Le occasioni per aderire sono tante: Internet, negozi di musica gotica, raduni camuffati da feste, ma è difficilissimo uscirne. Un universo sotterraneo che di tanto in tanto affiora attraverso tragici casi di cronaca nera, come i delitti delle Bestie di Satana, l’omicidio della suora di Chiavenna (Sondrio) e l’assassinio di Manfredonia (Foggia), compiuto da due ragazze che sostenevano di essere possedute dal demonio». Molto spesso «le fattispecie accertate nelle indagini sono violenza privata, istigazione al suicidio, furto, vilipendio di tombe e sequestri di persona», spiega Antonio Salvatore Tonti, da sette mesi alla guida di una task force di investigatori anti-sette, che fa capo al Servizio centrale operativo della Direzione anticrimine centrale. «Quando parliamo di setta, bisogna pensare all’accezione negativa del termine -spiega il primo dirigente della Polizia di Stato- e cioè ad un’associazione che agisce ai limiti dell’ordinamento legale e che opera in modo strisciante ed occulto». Le indagini sono complesse «poichè non esiste una normativa adeguata a questa realtà. Basti pensare -rileva Poliziamoderna- al reato di plagio che è stato attenuato. A complicare ulteriormente il lavoro dei poliziotti concorre spesso anche la reticenza e la scarsa collaborazione delle vittime». Talvolta sono gli stessi familiari a segnalare gli episodi criminosi. «Usare una metodologia investigativa più incisiva diventa a volte difficile poichè nelle attività dei presunti ’santonì, a meno che non si riesca a dimostrare il reato di associazione a delinquere, si configurano spesso ipotesi di reato come la violenza psicologica», continua Tonti. Dimostrare il condizionamento mentale operato all’interno delle sette nei confronti di soggetti fragili richiede un lavoro accurato da parte di psicologi ed esperti. Per questo a coadiuvare il pool anti-sette ci sono anche i tecnici dell’Unità di analisi crimini violenti (Uacv) della polizia scientifica. «I nostri referenti sono le squadre mobili di tutte le questure d’Italia -spiega il capo della task force anti-sette della Polizia- e sul territorio abbiamo dei particolari sensori, come l’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, che, grazie al numero verde 800.228.86, ci segnalano situazioni connesse alle varie manifestazioni dell’occultismo, anche se, spesso, molti episodi non hanno valenza penale».

Fonte - La Stampa, 24 Giugno 2007

Agenti, psicologi e preti una squadra speciale contro le sette


(Retrospettiva giornalistica)

Si chiamerà Sas e dovrà monitorare tutti i crimini legati all'attività dei gruppi esoterici. E' composta da quindici persone: "Lotta a un fenomeno in espansione"


ROMA - La polizia potrà presto contare su una speciale sezione per la lotta alle sette sataniche. La nuova sezione si chiamerà Sas, acronimo di Squadra Anti Sette, è sarà una task force composta da 15 agenti di polizia, analisti, investigatori e psicologi. Nello staff ci sarà inoltre anche un sacerdote, don Aldo Bonaiuto dell'Associazione Papa Giovanni XXIII di Don Oreste Benzi, da sempre in prima linea su questo particolarissimo fronte.
L'obiettivo è quello di investigare e contrastare in maniera più efficiente i reati legati al fenomeno dei gruppi esoterico-religiosi. Il team farà capo al Servizio Centrale Operativo della Dac della Direzione anticrimine centrale, diretta dal prefetto Nicola Cavaliere. Con l'aiuto di tutte le squadre mobili provinciali, la Sas lavorerà a monitorare il mondo dell'occulto, raccogliendo e analizzando segnalazioni e dati.
Il fenomeno dell'adesione dei giovani a sette che fanno ricorso a sostanze stupefacenti e praticano riti sessuali estremi, stando all'aumento delle denunce presentate dalle famiglie, sarebbe in grande espansione. Per i ragazzi che finiscono in questa rete è inoltre sempre molto difficile uscirne.
Negli ultimi anni hanno fatto in particolare clamore i delitti delle Bestie di Satana in Lombardia, l'omicidio di suor Mainetti a Brescia, e il delitto di Manfredonia, compiuto da due giovani che sostenevano di essere possedute dal demonio. Di qui l'urgenza avvertita di istituire una squadra ad hoc chiamata ad agire nei confronti di sette che rappresentino un concreto pericolo.

Fonte - La Repubblica, 6 Dicembre 2006

Bestie di Satana: altre tre vittime


Indagini sui delitti di due ragazzi e una donna dopo le testimonianze a Tg1 e Studio Aperto. Un imputato parla

MILANO — «Lasciate che ci pensi su un po'»: il 20 dicembre del 2006 Mario Maccione, ex adepto delle Bestie di Satana, così si era congedato dai magistrati di Monza che lo avevano chiamato per far luce sulla scomparsa di Christian Frigerio, il ragazzo svanito nel nulla 12 anni fa a Brugherio (Milano). Maccione ci ha riflettuto a lungo e a qualche conclusione deve essere arrivato, visto che ieri ha verbalizzato un interrogatorio durato quattro ore. I «cold case» delle Bestie di Satana ritornano dunque alla ribalta e qualche crepa nel muro di omertà finalmente si fa strada: il 17 e 18 aprile prossimi gli altri componenti della setta già condannati per la morte di quattro persone saranno interrogati dal procuratore Antonio Pizzi. Quest'ultimo, che avviò l'inchiesta sulle Bestie quando era pm a Busto Arsizio vuole nuovamente ascoltare i satanisti in merito a tre casi a suo tempo già estratti dagli archivi giudiziari e che si sospetta possano essere riconducibili all'attività del gruppo.

Oltre che sulla comparsa di Frigerio, che sarebbe stato soppresso dalla setta perché ne era venuto a conoscenza dei segreti, i sette componenti della banda saranno sentiti sulla morte di Andrea Ballarin, un loro amico trovato impiccato nel 2000 a un'inferriata di una scuola a Somma Lombardo (Varese) e sull'uccisione di una prostituta in Brianza. A quest'ultimo episodio fanno cenno una serie di testimonianze raccolte dalla procura monzese nella cerchia degli amici di Frigerio ma il corpo della donna non è mai stato trovato né è stata stabilita l'identità della vittima. Per tutti e tre gli episodi sono però formalmente iscritti al registro degli indagati quelli delle Bestie di Satana (con la sola eccezione di Elisabetta Ballarin, che entrò nell'orbita del gruppo solo qualche anno più tardi): secondo il procuratore Pizzi, tutti i de-litti, quelli risolti e quelli in attesa di soluzione, sono tutti legati da un unico filo, da un solo «disegno criminoso».

Per questo il magistrato monzese sta indagando anche su un caso, quello di Andrea Ballarin, avvenuto fuori della sua giurisdizione: della morte di quest'ultimo, indotto a suicidarsi perché ritenuto «debole», aveva del resto già parlato nel 2004 Andrea Volpe, primo «pentito» delle Bestie di Satana. L'interrogatorio di Maccione, che sta scontando una pena a diciannove anni per i delitti della setta, viene considerato comunque una chiave importante per la «fase due» dell'inchiesta; lui e gli altri componenti del gruppo erano già stati sentiti a Monza nel dicembre del 2006 ma tutti avevano fatto scena muta.

Qualcosa, però nel frattempo è cambiato: una serie di testimoni — alcuni dei quali «scovati» da inchieste compiute dal Tg1 e da Studio Aperto — hanno riferito di aver visto Frigerio partecipare e messe nere che si tenevano nella chiesa sconsacrata di San Gerardo a Monza; quei riti erano «officiati» da alcuni componenti delle Bestie di Satana. E' quello l'elemento che salda la vecchia inchiesta (già approdata a condanne che vanno dall'ergastolo a 12 anni) e quella attualmente aperta. Grazie a queste nuove testimonianze e all'interrogatorio di Maccione si spera possano ora far compiere il passo fondamentale all'inchiesta, vale a dire il ritrovamento del corpo del povero Frigerio. Gli inquirenti sono convinti che questa sia la volta buona: la zona in cui si sospetta possa trovarsi la «tomba» del povero Frigerio sono i dintorni di Brugherio.

Fonte - Il Corriere della Sera, 4 Aprile 2008