Indagini sui delitti di due ragazzi e una donna dopo le testimonianze a Tg1 e Studio Aperto. Un imputato parla
MILANO — «Lasciate che ci pensi su un po'»: il 20 dicembre del 2006 Mario Maccione, ex adepto delle Bestie di Satana, così si era congedato dai magistrati di Monza che lo avevano chiamato per far luce sulla scomparsa di Christian Frigerio, il ragazzo svanito nel nulla 12 anni fa a Brugherio (Milano). Maccione ci ha riflettuto a lungo e a qualche conclusione deve essere arrivato, visto che ieri ha verbalizzato un interrogatorio durato quattro ore. I «cold case» delle Bestie di Satana ritornano dunque alla ribalta e qualche crepa nel muro di omertà finalmente si fa strada: il 17 e 18 aprile prossimi gli altri componenti della setta già condannati per la morte di quattro persone saranno interrogati dal procuratore Antonio Pizzi. Quest'ultimo, che avviò l'inchiesta sulle Bestie quando era pm a Busto Arsizio vuole nuovamente ascoltare i satanisti in merito a tre casi a suo tempo già estratti dagli archivi giudiziari e che si sospetta possano essere riconducibili all'attività del gruppo.
Oltre che sulla comparsa di Frigerio, che sarebbe stato soppresso dalla setta perché ne era venuto a conoscenza dei segreti, i sette componenti della banda saranno sentiti sulla morte di Andrea Ballarin, un loro amico trovato impiccato nel 2000 a un'inferriata di una scuola a Somma Lombardo (Varese) e sull'uccisione di una prostituta in Brianza. A quest'ultimo episodio fanno cenno una serie di testimonianze raccolte dalla procura monzese nella cerchia degli amici di Frigerio ma il corpo della donna non è mai stato trovato né è stata stabilita l'identità della vittima. Per tutti e tre gli episodi sono però formalmente iscritti al registro degli indagati quelli delle Bestie di Satana (con la sola eccezione di Elisabetta Ballarin, che entrò nell'orbita del gruppo solo qualche anno più tardi): secondo il procuratore Pizzi, tutti i de-litti, quelli risolti e quelli in attesa di soluzione, sono tutti legati da un unico filo, da un solo «disegno criminoso».
Per questo il magistrato monzese sta indagando anche su un caso, quello di Andrea Ballarin, avvenuto fuori della sua giurisdizione: della morte di quest'ultimo, indotto a suicidarsi perché ritenuto «debole», aveva del resto già parlato nel 2004 Andrea Volpe, primo «pentito» delle Bestie di Satana. L'interrogatorio di Maccione, che sta scontando una pena a diciannove anni per i delitti della setta, viene considerato comunque una chiave importante per la «fase due» dell'inchiesta; lui e gli altri componenti del gruppo erano già stati sentiti a Monza nel dicembre del 2006 ma tutti avevano fatto scena muta.
Qualcosa, però nel frattempo è cambiato: una serie di testimoni — alcuni dei quali «scovati» da inchieste compiute dal Tg1 e da Studio Aperto — hanno riferito di aver visto Frigerio partecipare e messe nere che si tenevano nella chiesa sconsacrata di San Gerardo a Monza; quei riti erano «officiati» da alcuni componenti delle Bestie di Satana. E' quello l'elemento che salda la vecchia inchiesta (già approdata a condanne che vanno dall'ergastolo a 12 anni) e quella attualmente aperta. Grazie a queste nuove testimonianze e all'interrogatorio di Maccione si spera possano ora far compiere il passo fondamentale all'inchiesta, vale a dire il ritrovamento del corpo del povero Frigerio. Gli inquirenti sono convinti che questa sia la volta buona: la zona in cui si sospetta possa trovarsi la «tomba» del povero Frigerio sono i dintorni di Brugherio.
Fonte - Il Corriere della Sera, 4 Aprile 2008
Nessun commento:
Posta un commento