Ti promettono di aiutarti a scoprire le vere potenzialità del tuo corpo, a guarire col pensiero (perché secondo loro «il 90 per cento delle malattie è psicosomatico») e forse, visto l’alto tasso di star presente nella chiesa di Scientology, ti promettono anche il successo a Hollywood. Il prezzo da pagare però non è basso.
Perché, come Katie Holmes, potresti essere a Broadway, pronta per la prima della tua nuova pièce teatrale «All my sons», in cui reciti il ruolo della protagonista. Magari potrebbe essere anche il tuo debutto sul prestigioso palco di Broadway. Ma i nemici di Scientology sono ovunque, e allora, per il 16 ottobre, un gruppo di manifestanti potrebbe aver promesso di trovarsi davanti al teatro «perché vogliamo salvare Katie prima che la setta la rovini», come ha dichiarato il portavoce del gruppo durante una manifestazione davanti alla sede di New York della setta.
Chissà cosa farà per impedirlo uno dei leader del movimento, Tom Cruise. Che in questo caso è coinvolto personalmente, essendo anche il marito di Katie Holmes. Il pilota di Top Gun, dopo aver fallito con Nicole Kidman e Penelope Cruz, due sue ex fiamme che non hanno voluto saperne nulla della «chiesa», con la giovane Holmes ha fatto il colpaccio, arrivando a sposarla, proprio qui in Italia, sul lago di Bracciano, con il rito approvato dal fondatore Hubbard. D’altra parte, avendo lei dichiarato che «ho sempre sognato di sposarlo, guardando il poster di Top Gun», ci sarebbe stato poco che non avrebbe fatto per lui.
Forse potrebbe chiedere aiuto a un altro grande del cinema, come lui fiero membro del culto «scientologiano», come l’insospettabile John Travolta. Già, anche il ballerino/attore di Grease e La febbre del sabato sera è un eminente esponente. E assieme a lui ne fa parte anche Kirstie Alley, sua partner cinematografica in Senti chi parla e nei sequel Senti chi parla 2 e Senti chi parla adesso. Scientology insomma è sbarcata anche nelle migliori famiglie: chissà cosa penserebbe The King Elvis Presley se sapesse che sia sua moglie Priscilla che la figlia Lisa Marie seguono il credo hubbardiano. C’è poi chi, come Brad Pitt, Demi Moore e Oliver Stone ha preso qualche lezione, salvo poi preferire altri (e probabilmente meno costosi) lidi.
Ovviamente, fra nomi più o meno chiacchierati, nemmeno lo star system italiano è immune dall’infiltrazione di Scientology. Al punto che a cadere fra le rassicuranti (e costose) braccia del culto ci sarebbero anche Aldo Reggiani, indimenticabile protagonista nella Freccia Nera, e ora apprezzato regista teatrale e Elisabetta Armiato, prima ballerina della Scala. Oltre a tanta gente che non l’ha mai ammesso pubblicamente, lasciando tutti nel dubbio, come Roby Facchinetti dei Pooh o a chi, come Maria Pia Gardini che, presentata come sorella dell’impreditore Raul, fu portata per anni come esempio di celebrità conquistata alla causa. Maria Pia, arrivata in alto nelle gerarchie dell’organizzazione, in realtà era soltanto una cugina e in seguito lasciò il movimento in maniera molto critica.
D’altra parte il fondatore Ron Hubbard l’aveva detto sin dall’inizio: conquistare il cuore - e forse anche il portafogli - delle stelle era fondamentale. E puntava veramente in alto: fra i suoi obiettivi, sembra mai raggiunti, c’erano il premio Nobel Ernest Hemingway, l’inconfondibile baffetto di Charlie Chaplin e la «divina» Greta Garbo. Oltre a un insospettabile Walt Disney: chissà, forse Hubbard pensava che, conquistata la mente del creatore di Topolino, avrebbe potuto conquistare anche i cuori di tutti i suoi piccoli fan.
Perché, come Katie Holmes, potresti essere a Broadway, pronta per la prima della tua nuova pièce teatrale «All my sons», in cui reciti il ruolo della protagonista. Magari potrebbe essere anche il tuo debutto sul prestigioso palco di Broadway. Ma i nemici di Scientology sono ovunque, e allora, per il 16 ottobre, un gruppo di manifestanti potrebbe aver promesso di trovarsi davanti al teatro «perché vogliamo salvare Katie prima che la setta la rovini», come ha dichiarato il portavoce del gruppo durante una manifestazione davanti alla sede di New York della setta.
Chissà cosa farà per impedirlo uno dei leader del movimento, Tom Cruise. Che in questo caso è coinvolto personalmente, essendo anche il marito di Katie Holmes. Il pilota di Top Gun, dopo aver fallito con Nicole Kidman e Penelope Cruz, due sue ex fiamme che non hanno voluto saperne nulla della «chiesa», con la giovane Holmes ha fatto il colpaccio, arrivando a sposarla, proprio qui in Italia, sul lago di Bracciano, con il rito approvato dal fondatore Hubbard. D’altra parte, avendo lei dichiarato che «ho sempre sognato di sposarlo, guardando il poster di Top Gun», ci sarebbe stato poco che non avrebbe fatto per lui.
Forse potrebbe chiedere aiuto a un altro grande del cinema, come lui fiero membro del culto «scientologiano», come l’insospettabile John Travolta. Già, anche il ballerino/attore di Grease e La febbre del sabato sera è un eminente esponente. E assieme a lui ne fa parte anche Kirstie Alley, sua partner cinematografica in Senti chi parla e nei sequel Senti chi parla 2 e Senti chi parla adesso. Scientology insomma è sbarcata anche nelle migliori famiglie: chissà cosa penserebbe The King Elvis Presley se sapesse che sia sua moglie Priscilla che la figlia Lisa Marie seguono il credo hubbardiano. C’è poi chi, come Brad Pitt, Demi Moore e Oliver Stone ha preso qualche lezione, salvo poi preferire altri (e probabilmente meno costosi) lidi.
Ovviamente, fra nomi più o meno chiacchierati, nemmeno lo star system italiano è immune dall’infiltrazione di Scientology. Al punto che a cadere fra le rassicuranti (e costose) braccia del culto ci sarebbero anche Aldo Reggiani, indimenticabile protagonista nella Freccia Nera, e ora apprezzato regista teatrale e Elisabetta Armiato, prima ballerina della Scala. Oltre a tanta gente che non l’ha mai ammesso pubblicamente, lasciando tutti nel dubbio, come Roby Facchinetti dei Pooh o a chi, come Maria Pia Gardini che, presentata come sorella dell’impreditore Raul, fu portata per anni come esempio di celebrità conquistata alla causa. Maria Pia, arrivata in alto nelle gerarchie dell’organizzazione, in realtà era soltanto una cugina e in seguito lasciò il movimento in maniera molto critica.
D’altra parte il fondatore Ron Hubbard l’aveva detto sin dall’inizio: conquistare il cuore - e forse anche il portafogli - delle stelle era fondamentale. E puntava veramente in alto: fra i suoi obiettivi, sembra mai raggiunti, c’erano il premio Nobel Ernest Hemingway, l’inconfondibile baffetto di Charlie Chaplin e la «divina» Greta Garbo. Oltre a un insospettabile Walt Disney: chissà, forse Hubbard pensava che, conquistata la mente del creatore di Topolino, avrebbe potuto conquistare anche i cuori di tutti i suoi piccoli fan.
Fonte - Il Giornale, art. di Matteo Buffolo, 9 Settembre 2008
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