venerdì 18 luglio 2008

Un padre in lotta contro i dèmoni


L'attore protagonista della miniserie in due puntate "L'ombra di Satana"
E' il padre di un adolescente che scappa di casa per seguire una setta

Bentivoglio debutta nella fiction
Un padre in lotta contro i dèmoni

Diretta da Alex Infascelli, la fiction andrà in onda su Sky Cinema 1 nel 2009
In arrivo anche "Romanzo criminale" per la tv, e un film su Moana Pozzi
di ALESSANDRA VITALI

OLTRE 200 vittime accertate di "psico sette", 123 vittime di sette pseudoreligiose, 122 vittime di sette sataniche, 93 vittime di sette dedite alla magia, 92 casi di "possessione", 26 vittime di sette esoteriche. E' il bollettino di guerra - cifre rilevate fra il 2004 e il 2007 - relativo al fenomeno del satanismo in Italia, negli anni recenti è stato più volte protagonista delle cronache tanto da far gridare a un "allarme sette". L'Italia detiene un inquietante primato europeo: è il Paese in cui le sette sataniche hanno attualmente la diffusione maggiore, con circa 8000 congreghe e oltre 600 mila adepti (fonte: Poliziamoderna, il periodico ufficiale della Polizia di Stato). Un fenomeno di attualità che Sky ha deciso di affrontare. Proseguendo nella linea editoriale - che ha già dato vita, ad esempio, alla versione televisiva di Romanzo criminale, in onda il prossimo novembre, e che prevede fra gli altri progetti anche una miniserie sulla vita di Moana Pozzi - di privilegiare storie italiane particolarmente rilevanti che fino a oggi non hanno trovato spazio nella produzione televisiva.

Nasce così l'idea di produrre L'ombra di Satana, fiction in due puntate presentata al Roma Fiction Festival, in onda su Sky Cinema 1 nella primavera del 2009, diretta da Alex Infascelli, e che segna il debutto nella fiction di Fabrizio Bentivoglio. L'attore interpreta un imprenditore di una provincia del Nord Italia, Giovanni Baldassi, vita tranquilla e agiata, padre di un adolescente, Michele, che all'improvviso, scappa di casa. La scoperta, in casa, di alcuni oggetti dal significato inequivocabile fa nascere più di un sospetto che il figlio sia entrato in un giro di satanisti. E fa anche da detonatore nella vita dell'uomo e del piccolo paese in cui vive.

ALEX INFASCELLI: LA VIDEOINTERVISTA

"La parte che più mi interessa non è Satana ma l'ombra - spiega Alex Infascelli, già regista di Almost Blue, L'ultimo giorno, Il siero della vanità, H2Odio - perché credo che guardando l'ombra, la sagoma, si possano scorgere i tratti più netti di una personalità, meglio che con i dettagli. Credo che il satanismo abbia un valore simile a quello di un percorso nella mafia, o nella droga, l'adesione a un mondo che può attirare chi è in divenire, come i ragazzini, e sente di non avere ancora un'identità, di essere un grigio, un beige".

Bentivoglio ha il compito di trasferire sul piccolo schermo il passaggio dall'immagine della serenità, rappresentata da lui, dalla moglie casalinga, dal figlio adolescente studioso e da una bambina fresca di prima comunione, all'immagine dell'angoscia. Passaggio che si consuma quando quella che sembrava una ragazzata si traduce in un incubo. Quello "di altri mondi, paralleli al nostro - osserva l'attore - che uno preferirebbe non guardare, vorrebbe che non esistessero".

Quanto al suo debutto in una serie tv, Bentivoglio preferisce tenersi a distanza dal dibattito, animato in questi giorni di Fiction Festival, sui ruoli del cinema e della fiction e sulle differenze culturali, o meno, fra i due. "Preferisco non entrare nelle polemiche - commenta l'attore - per me non hanno ragione d'essere. Solo in Italia si distingue tra attori di cinema, teatro e tv, l'attore è attore, segue sensazioni, impulsi molto umani, emozioni. Ogni progetto per me nasce nello stesso modo, da un incontro con un regista che entusiasma, una sceneggiatura ben scritta, un grado sufficiente di rischio, che qui c'è".

Fonte - La Repubblica, 10 luglio 2008

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