martedì 17 giugno 2008

TOSCANA - Sospetti sull’esistenza di sette sataniche


FENOMENO INQUIETANTE

Sospetti sull’esistenza di sette sataniche

Elisa Cecchi
Resti di animali, tracce di riti e scritte ineggianti al diavolo in edifici in città, a Calci e Marina
PISA. Se a Firenze si riaprono i fascicoli sulle morti sospette dei boschi della Lunigiana, a Pisa il rischio di costituzione di sette sataniche trasuda dalle mura di alcuni edifici abbandonati della città. In molti casi si tratta soltanto di scritte tracciate a caso e prive di una chiara intenzione satanista. Sono moltissimi, infatti, i giovani che, spesso per incoscienza, spesso per noia, visitano gli edifici abbandonati alla periferia di Pisa lasciando scritte su qualche parete una traccia del proprio passaggio. In altri casi, se si scava più a fondo, si scoprono graffiti che sembrano tracciati con maggiore consapevolezza e chiaro riferimento ad un mondo occulto che niente ha a che fare con i movimenti dark o metal post-adolescenziali.
La distinzione, infatti, tra i ragazzi che in cerca di avventure stile “Goonies” si introducono in edifici in ristrutturazione o abbandonati, e protagonisti invece legati attivamente a gruppi satanisti attivi in Toscana sino dal 2000 è nettissima, e spesso sono proprio i ragazzi stessi a diventare testimoni di episodi inquietanti che sembrano dimostrare come alcuni luoghi della città siano divenuti ritrovo per messe nere od inquietanti rituali macabri.
È, a esempio, il caso dell’ex monastero trappista ormai abbandonato nelle vicinanze di Calci. Di giorno, moltissimi curiosi si introducono nelle vecchie cucine o nei sotterranei dell’edificio.
Di notte, in molti sono pronti a giurare che qualcosa di più inquietante accada lì dentro: sono proprio alcuni ragazzi, che fermiamo all’uscita del monastero, a raccontarci di scritte sataniche inquietanti e cadaveri di animali ritrovati all’interno del monastero pericolante.
«I riferimenti al satanismo sono evidenti - racconta un ragazzino - noi veniamo qui solo perché è un po’ un’avventura entrare nel monastero, non vogliamo fare niente di male. Ma probabilmente qualcun altro si, ed era lo stesso anche alla Motofides: un sacco di volte abbiamo trovato invocazioni a satana o scritte rovesciate».
E dai racconti di diversi ragazzi emergono particolari inquietanti, forse in parte frutto di fantasia ma confermati dai messaggi effettivamente presenti nei locali del monastero, dove i simboli satanici e le maledizioni sono ricorrenti: qualche ragazzo racconta di aver trovato anche cadaveri di faine e gatti, oltre che corde appese al soffitto e macchie di sangue.
Anche nel caso dell’edificio, ormai demolito, a Marina di Pisa, si racconta di scritte inquietanti tracciate sui muri, come croci rovesciate, pentacoli o numerologia satanica. Ma anche altri luoghi in provincia sono conosciuti come punti di ritrovo “occulti”: è il caso di ex ville ormai diroccate presenti lungo il percorso ciclabile delle Piagge o a Tirrenia.
Anche in questi casi basta osservare le pareti per accorgersi che, per scherzo o meno, qualcuno si è divertito ad evocare il diavolo con scritte rosse e nere che ricoprono i muri.
Quello dell’evocazione satanica è divenuto anche a Pisa, dunque,un fenomeno reale ma dai confini molto labili, che spaziano dallo scherzo alla leggenda metropolitana (sono moltissime le case della città divenute oggetto di leggenda senza che in realtà vi fosse mai accaduto niente), dalla suggestione creatasi in seguito alla recente sparizione di numerosi gatti neri a, forse, vere e proprie devianze potenzialmente pericolose: secondo gli esperti, in Toscana sarebbero infatti presenti circa 70 gruppi di satanisti composti da più di 500 membri.

Fonte - Il Tirreno, 16 giugno 2008

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