lunedì 21 gennaio 2008

Maghi e sensitivi, un fenomeno sempre più dilagante in Italia


di Enrico Baccarini

Il relativismo religioso e culturale in cui la nostra società vive ha condotto migliaia di persone ogni anno ad aderire a Nuovi Movimenti Religiosi, culti o sette di vario genere nonché ad affidarsi alle cure di maghi e fattucchiere in tutto il Paese. Una recente analisi del Telefono Antiplagio, rapporto annuale del 2007, mette in evidenza come questo fenomeno stia sempre più dilagando in ogni fascia della popolazione con cifre a dir poco incredibili. Il dato preoccupante che emerge indica come una porzione di tre milioni di italiani si rivolga annualmente a maghi e guaritori per ricevere sollievo o cure da malattie più o meno gravi. Emerge un totale di dodici milioni di italiani, circa 33 mila al giorno, che si rivolgo ad astrologi ed improbabili sensitivi o veggenti per trovare sollievo alle proprie pene interiori. Tra maghi, guaritori e astrologi censiti nel Nostro paese si contano 151.000 presenze (di cui 6.000 reclamizzate e ben 145.000 non presenti su canali mediatici a larga diffusione). La suddivisione geografica indica come tali individui si collochino per un 42% nel Nord, un 28% nel Centro, per il 19% nel sud e un 11% nelle isole. Le province a più alta densità risultano essere Milano, Roma, Napoli, Torino e Palermo mentre tra gli illeciti più comuni riscontrati troviamo una sequela di reati di non poco conto: esercizio del mestiere di ciarlatano, evasione fiscale, circonvenzione d'incapace, truffa, truffa aggravata, estorsione, esercizio abusivo della professione medica e psicologica, abuso della credulità popolare, violazione della privacy, pubblicità ingannevole. Il panorama che emerge da queste nuove analisi non è certamente dei più confortanti soprattutto se si tiene conto come il 98% di tali soggetti sia condannato per evasione fiscale e annualmente tale 'categoria' registri introiti per oltre 6 miliardi di euro. Nel lontano 1999, l’allora Cardinale Joseph Ratzinger, durante un’intervista rilasciata a Ignazio Artizzu sul dilagare della magia, si espresse precisando che “Il nome del diavolo nella Sacra Scrittura, "padre della menzogna", diventa comprensibile in modo nuovo se consideriamo tutti questi fenomeni, perché qui troviamo realmente la menzogna nella sua purezza totale”. La Chiesa, al passo n. 2117 del Catechismo, condanna apertamente ogni forma di magia ed occultismo indicandola come contraria al primo comandamento. La Bibbia stessa è ricca di moniti e condanne verso tutte le pratiche di magia, stregoneria e dei loro derivati come lo spiritismo e la divinazione. "Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti" (Dt 18,10). Anche negli Atti degli Apostoli vi sono chiari riferimenti contro la magia. Simon mago venne condannato perché cercò di sfruttare la potenza della Spirito a beneficio delle sue pratiche magiche (cfr. At 8, 9-26), mentre San Paolo rimproverò duramente il mago Elimas perché si opponeva alla conversione del proconsole Sergio (cfr. At 13, 8-12). Si tratta, insomma, di pratiche (quelle magiche) antiche quanto l'uomo ma che continuano ad attirare e soggiogare migliaia di individui ogni anno, un fenomeno tanto preoccupante quanto distante dalla religiosità e dal credo cristiano.


Fonte - Petrus, il quotidiano On-Line sul Pontificato di Benedetto XVI

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