domenica 17 agosto 2008

Violentata a turno da sette Sul corpo, graffi, lividi e morsi

Violentata a turno da sette, sul corpo,graffi, lividi e morsi


La ragazza ha fatto denuncia dopo essere andata all´ospedale. I supposti stupratori sono stati tutti fermati. Accusati 7 giovani guidati da un regista di film a sfondo satanico. La ragazza ha pensato di farla finita, poi la denuncia. Ha raccontato tutto ad un amico, poi si è fatta visitare al centro anti-violenze

di Franca Selvatici, La Repubblica, ed. di Firenze, 1 agosto 2008

Violenza sessuale di gruppo dopo una serata ad alto tasso alcolico. Sette giovani sono in carcere, sconvolti. Più di loro lo è la ragazza che li accusa.

L´accusa è gravissima. I sette giovani fermati, studenti fra i 20 e i 25 anni, di famiglie molto benestanti, tutti incensurati, rischiano fino a 18 anni di carcere per violenza sessuale di gruppo, con l´aggravante di aver fatto prima ubriacare la vittima nella serata trascorsa alla Fortezza da Basso. E´ gravissima, peraltro, anche la storia che la ragazza, 22 anni, fiorentina, studentessa di storia dell´arte, ha raccontato mercoledì alla squadra mobile di Firenze, dove è stata accompagnata dall´avvocato Lisa Parrini. Appassionata di teatro, ha frequentato una scuola a Firenze ed è qui che ha conosciuto Lorenzo Lepori, studente universitario della provincia di Pistoia e regista di film a fondo sadico e satanico, in alcuni dei quali ha recitato lei stessa. E´ una ragazza libera ed emancipata, forte e fragile al tempo stesso. Una ragazza che rivendica la sua libertà sessuale ma che proprio per questo è ben convinta che un no è un no.

Nella notte fra venerdì 25 e sabato 26 luglio tutto questo - ha poi raccontato - è stato travolto in un vortice di alcol, di eccessi e di sopraffazione. «Vieni alla Fortezza con noi, ci divertiamo, ci sono tanti amici e un regalo per te». Lei non aveva molta voglia di uscire quella sera, ma Lorenzo ha insistito e poi forse il regalo era il compenso che le aveva promesso per uno dei film giranti in una villa di Montecatini. E´ andata. Ha trovato Lorenzo con sei ragazzi, tre o quattro dei quali lei già conosceva, e quattro ragazze. Tutti allegri. E così sono cominciate a scorrere le tequile. Una, due, quattro, forse sette. Mentre le altre ragazze se ne sono andate, lei è rimasta. Era stordita dall´alcol, ma anche abbastanza tranquilla dato che c´era tanta gente. Ci sono state delle avances, e può darsi che all´inizio lei non le abbia respinte. Quando alla fine, intorno alle tre di notte, hanno lasciato la festa e lei si è diretta verso la sua bici, i ragazzi - è il suo racconto - l´hanno circondata e trascinata dalla parte opposta, mentre le mani si allungavano su ogni parte del suo corpo. «Qui passano persone, non possiamo stare». Parole di Lorenzo, secondo la ragazza, che sostiene di essere stata portata in via Caduti dei Lager, dalla parte della ferrovia, poi fatta entrare in una macchina, costretta a sdraiarsi sul sedile posteriore e violentata a turno da tutti e sette i ragazzi, mentre alcuni la tenevano immobilizzata e altri guardavano dai sedili anteriori e dalle portiere aperte, controllavano i tempi e forse filmavano la scena con un telefonino. Ha detto che i giovani le allargavano con forza le gambe e che qualcuno le ha morso i seni. Poi la macchina è stata spostata. Quando lei ha recuperato un attimo le forze e la lucidità e si è messa a scalciare, è stata lasciata andare. Era finita, probabilmente, in piazza della Costituzione. Era così umiliata e sconvolta che le è balenata per un attimo l´idea di gettarsi dal ponte. Mentre attraversava, ha rischiato di essere investita da un´auto. Finalmente ha raggiunto la bicicletta ed è tornata a casa. Ha raccontato tutto al suo amico più caro, che si prende cura di lei. E l´indomani pomeriggio è andata a farsi visitare al centro antiviolenze, dove hanno rilevato lividi nella parte interna degli avambracci, un graffio sulla coscia destra, irritazione a uno dei seni. Poi, fra mille dubbi, spaventata da tutte le domande che le sarebbero state rivolte e dalla consapevolezza che la sua vita sarebbe stata frugata in ogni angolo, si è rivolta all´avvocato Parrini e finalmente mercoledì ha deciso di sporgere denuncia e ha aiutato i poliziotti a identificare i ragazzi di quella notte da incubo. Dei quattro che conosceva, con alcuni dei quali aveva avuto in precedenza rapporti, aveva i numeri di cellulare. Altri li ha rintracciati su un blog dove erano inviate alcune foto scattate proprio durante la serata alla Fortezza.

Le indagini della squadra mobile, coordinate dal pm Pietro Suchan, sono partite immediatamente ma sono state rese frenetiche da una fuga di notizie che invano procura e polizia hanno tentato di arginare. Nella notte sono scattati i fermi, uno disposto dal pm e gli altri di iniziativa della polizia. Poiché quattro ragazzi sono stati fermati nel pistoiese, nell´indagine è entrato anche il pm di Pistoia Ornella Galeotti.



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