La casa del delitto Kercher potrebbe essere diventato un luogo di non meglio precisate "cerimonie" esoteriche. Ignoti sono entrati nella abitazione dove venne uccisa Meredith Kercher, mettendo a soqquadro l'appartamento e lasciandovi alcuni grandi coltelli ed una candela. Il fatto è stato scoperto oggi nel corso delle operazioni per la restituzione di alcuni oggetti ancora nella casa alle due coinquiline italiane della vittima e di Amanda Knox, la giovane americana accusata del delitto. Sono in corso indagini da parte della squadra mobile della questura di Perugia coordinate dalla locale procura.
I coltelli, quattro, di grandi dimensioni e del tipo da cucina, sono stati posizionati - si è appreso dagli inquirenti - in modo molto visibile sul pavimento della cucina. Uno era sopra una busta di plastica blu della polizia di stato solitamente impiegata per il "repertamento" di oggetti, ma non in uso alla questura del capoluogo umbro. Un altro dei coltelli era su un mobile davanti ad una delle camere. Nell'appartamento la polizia ha trovato anche una candela usata. Nella camera dove venne uccisa Meredith sarebbe stata trovata della cera ma su quest'aspetto sono ancora in corso accertamenti. Gli investigatori - sempre in base a quanto si è appreso - hanno accertato che per entrare nella casa è stato sfondato un vetro di una finestra sulla terrazza collocata sul retro, che dà sulla cucina.L'abitazione dove venne uccisa Meredith Kercher è sotto sequestro dai momenti immediatamente successivi al ritrovamento del cadavere, avvenuto la mattina del 2 novembre 2007. Attualmente è in corso davanti alla Corte d'assise di Perugia il processo ad Amanda Knox e al suo ex fidanzato Raffaele Sollecito, accusati del delitto.
Nel corso delle ultime udienze i giudici hanno autorizzato le due coinquiline italiane a prelevare gli oggetti ancora in casa. Questo il motivo del sopralluogo di oggi che ha portato all'inquietante scoperta. Per il delitto è già stato condannato a 30 anni di reclusione con il rito abbreviato Rudy Guede. Tutti gli imputati si sono comunque sempre proclamati estranei a ogni addebito.
IL LEGALE ALLIBITO "È una brutta storia e rimango allibito e inquietato": così l'avvocato Francesco Maresca, legale di parte civile per la famiglia Kercher, ha commentato l'intrusione nella casa dove venne uccisa la studentessa. Secondo il legale quanto successo "onferma l'attenzione che c'è su questa vicenda". "La speranza - ha concluso Maresca - è che si faccia chiarezza al più presto".
Fonte - Affaritaliani.it, 18 febbraio 2009