Tombe profanate e cadaveri esumati. I resti dei morti sparsi a terra, e sui monumenti funebri il numero del diavolo Indaga la Procura. La città dello Stretto si riconferma una delle capitali dell’esoterismo preferite dai satanismi e dalle sette di Alessandra Serio Messina. E' allarme satanismo nella città dello Stretto: la polizia municipale ha scoperto segni inquietanti nel Gran Camposanto. Qualcuno aveva infatti profanato diverse tombe – alcune di bambini – e i cadaveri erano stati spogliati degli indumenti, che erano stati poi sparsi a terra assieme ad altri resti di umani. Pochi dubbi che si tratti di tracce di messe nere. Quella della notte tra venerdì e sabato, infatti, non è una data scelta a caso. L'equinozio di primavera è un appuntamento cruciale per la celebrazione di tutti i riti misterici. Poco meno di un mese fa, inoltre, il Cimitero monumentale di Messina – uno dei più belli d'Italia – era stato preso di mira dai vandali che avevano devastato la cappella dell'Arciconfraternita dei Catalani. Proprio in quel caso, gli uomini del comandante Calogero Ferlisi avevano trovato un foglio che riportava alcune date, compreso il 21 marzo. Un vero e proprio calendario satanico, quindi. Grazie a quell'indizio, gli agenti hanno compiuto un blitz a mezzanotte di due giorni fa e filmato il risultato del passaggio degli adoratori di Satana. Tra le tombe prese di mira, anche quelle di cittadini illustri – Tommaso Canonizzaro e Giuseppe La Farina – sulle quali è stato segnato il numero del diavolo 666. Le immagini riprese sono state consegnate alla magistratura per gli accertamenti. Il dossier che è ora al vaglio della Procura. Non è comunque il primo segno dell'attivismo dei fan di Belzebù a Messina, seconda solo a Torino per il numero di aderenti a sette di vario genere. In città ne sono state censite tre, ma a pare che ce ne siano almeno cinque. I luoghi dove vengono consumate le celebrazioni sono Montepiselli, Gavitelli, Tremonti e, nella zona di Acqualadroni, un tempio sconsacrato. I satanisti sono molto attivi anche nella provincia: nella zona jonica, a Itala e dintorni, come sulla riviera opposta, nei piccoli centri alle porte di Messina come Venetico. In città è il Gran Camposanto a risentire degli effetti dei raid dei fedeli del diavolo. Periodicamente vengono registrati atti di sciacallaggio che finiscono al centro di interrogazioni consiliari. Poi, torna il silenzio. E le blande misure di protezione adottate finora, non bastano a scoraggiare i profanatori. I segnali inequivocabili sono tombe profanate, scritte simboliche sui muri e statue e cappelle di Confraternite distrutte. E dappertutto resti di cadaveri spesso rinvenuti anche fuori dalle mura del Cimitero. E' capitato più volte alla scuola media Enzo Drago, ad esempio, dove davanti all'ingresso qualcuno ha lasciato il teschio di un bambino. Messina si riconferma quindi capitale dell'esoterismo. Vi sono un altissimo numero di logge massoniche – e diverse praticano i riti esoterici – così come di sette sataniche. Fenomeni molto diversi tra loro e altrettanto distanti dall'attivismo delle molte confraternite e dai due noti preti esorcisti: attivo il primo nella zona sud, l'altro nella zona nord della città ed entrambi molto conosciuti. Grazie alla città dello Stretto, ma anche ad altre cittadine siciliane, l'isola si colloca al quarto posto per episodi censiti di riti che hanno a che fare con la magia nera. Un fenomeno in crescita, dicono gli studi, soprattutto tra i giovanissimi.
Fonte - La Sicilia, domenica 22 marzo 2009, pag. 8